«Pietre antiche in Cittadella?
Sono degli anni Sessanta»

Anche nell’ultimo restauro, l’architetto Sandro Angelini utilizzò pietre nuove. Erano gli Anni Sessanta e anche allora fu necessario intervenire su piazza Cittadella.

Lo ricorda Mario Bonicelli, il progettista incaricato da Palafrizzoni per l’intervento, che dopo gli articoli pubblicati da L’Eco di Bergamo, rispetto ai «test» in corso sul processo di invecchiamento delle pietre – e relative efficacia e polemiche –, dice la sua. L’architetto presenta l’analisi propedeutica alla progettazione. A partire dalla catalogazione della singola pietra, numerate a una a una, previo rilievo con tecnologia scanner laser. «Prima di affrontare il progetto di messa in sicurezza delle pavimentazioni pedonali di piazza Cittadella – spiega Bonicelli, sottolineando l’aspetto legato alla sicurezza – abbiamo eseguito le dovute ricerche d’archivio sia in Comune sia all’archivio privato dell’architetto Sandro Angelini. Abbiamo constatato che le 1223 lastre di arenaria di Sarnico, nelle varietà miste grigio-azzurra e grigio-gialla Berrettina, sono state scelte dall’Angelini con una perizia di variante alla fine del 1959». Le pietre vennero scelte nuove: «Angelini fu costretto a utilizzare lastre ex novo, diversamente da altre occasioni in cui recuperava materiale storico, perché era necessaria una quantità rilevante – rileva Bonicelli –. Purtroppo, la qualità friabile del materiale, a distanza di pochi anni, non ha retto all’usura, e oggi il 70-80% delle pietre è compromesso o sgretolato. Tale usura ha indotto erroneamente più di un cittadino a ritenere questa pavimentazione di origine medioevale, anziché degli Anni ’50-60».

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