Piromane «seriale» a processo
Negata la perizia psichiatrica

È accusato di avere appiccato il fuoco al Ponte del Costone, il 73 enne si è sempre dichiarato innocente.Una consulenza del pm aveva già stabilito che era capace di intendere.

Incendio boschivo e tentato incendio: queste le accuse a carico del pensionato 73enne arrestato a marzo, dai carabinieri di Clusone, mentre gettava un innesco a Ponte Selva.Per questo episodio l’ uomo, L.B.,mercoledì 19 luglio è stato rinviato a giudizio dal gup Ilaria Sanesi. Il giudice, inoltre, ha rigettato la richiesta della difesa, rappresentata dall’ avvocato Gianluca Quadri, di accedere al giudizio abbreviato condizionato però da una perizia psichiatrica. L’ ex imbianchino, secondo la perizia disposta su richiesta della Procura, sarebbe già stato dichiarato capace di intendere e di volere. Il processo, davanti al giudice monocratico, inizierà il 12 ottobre. L’ uomo, ad aprile, è inoltre già stato rinviato a giudizio (a maggio 2018) per altri 13 incendi (sei tentati e sette consumati) a Ponte del Costone tra il dicembre 2014 e l’ aprile del 2015.

Per l’ ultimo episodio, quello dello scorso marzo, all’ uomo erano stati concessi - ad aprile - gli arresti domiciliari a Clusone (dopo il ricorso al Riesame presentato dall’ avvocato Quadri), ma avendo violato la misura per lui si sono aperti i cancelli di via Gleno. Il 73enne, infatti, aveva il permesso di uscire di casa, una volta alla settimana per far fronte alle sue necessità, ma doveva restare all’ interno del territorio comunale. Fino a quando un carabiniere lo aveva denunciato dopo averlo visto a Ponte Nossa, fatto negato dall’anziano. Il tribunale, in seguito alla segnalazione, alcune settimane fa ha disposto l’aggravamento della misura. Gli incendi L’arresto del 73enne, vedovo ex imbianchino, è del 30 marzo di quest’ anno. Sospettato di poter essere l’ autore dei roghi consumati, negli ultimi tempi, nella zona di Ponte del Costone, l’uomo era controllato e pedinato dalle forze dell’ ordine.

Nel pomeriggio di giovedì 30 marzo venne quindi visto dai carabinieri mentre gettava un innesco a Ponte Selva, e scattò l’arresto. Il primo aprile, nel corso dell’ interrogatorio nella casa circondariale di via Gleno (il gip Ezia Maccora convalidò l’ arresto disponendo la custodia in carcere), l’uomo respinse ogni accusa: «Non ho fatto nulla, non sono io l’uomo che cercate, non sono un piromane». Il 73enne ha inoltre negato di aver lanciato l’ innesco pochi giorni prima. Mentre affermò che, quelli trovati nella sua abitazione, appartenevano al fratello morto. L’ ex imbianchino si difese quindi dall’ ipotesi di essere l’autore degli incendi che negli ultimi anni sono divampati nella zona di Ponte del Costone. Secondo l’ accusa, invece, l’episodio di fine marzo sarebbe solo l’epilogo di una serie di incendi nella zona. Roghi per i quali, secondo gli inquirenti, il modus operanti sarebbe sempre lo stesso.

© RIPRODUZIONE RISERVATA