Polemica su i parapetti delle mura
Comune: «Ecco come stanno le cose»

Il Comune di Bergamo interviene nella polemica sorta a seguito dell’intervento in corso di realizzazione su alcuni parapetti delle mura venete e lo fa con un ampio reportage pubblicato su internet. Critiche erano state mosse anche da Vittorio Sgarbi.

Non si placa la polemica sull’intervento in corso di realizzazione sui parapetti di alcuni tratti delle mura venete. Sull’argomento interviene il comune con un dettagliato reportage pubblicato su internet anche con diverse foto. La conclusione? «Nessun danno è stato arrecato al monumento e nessun pregiudizio è stato recato al bene culturale».

Vi riportiamo di seguito quello che sostiene il Comune di Bergamo.
«Chiariamo innanzitutto che l’intervento non riguarda le antiche murature, ma i soli parapetti, che come spiegato dal Sovraintendente, l’architetto Giuseppe Napoleone nell’intervista a BergamoTv, sono già stati oggetto di rifacimenti e restauri, non sempre realizzati a regola d’arte». Le Mura veneziane sono state costruite senza parapetti (vedi foto sotto), che invece vennero costruiti diversi secoli dopo ad opera del Comune: è uno dei motivi per cui i parapetti sono di competenza comunale, mentre proprietario di buona parte della cerchia muraria è il Demanio. Testimonianza di come fossero le Mura originariamente esiste tutt’ora: sono, infatti, visibili senza parapetti al baluardo della Fara, di proprietà oggi privata.

I parapetti allo stato attuale si presentano, anche a osservatori poco attenti, davvero eterogenei. Ecco cosa potremmo vedere passeggiando tra porta Garibaldi e porta san Giacomo.

La modalità di lavoro è del tutto simile a quella in atto in questo momento tra il baluardo di San Giacomo e la piattaforma di Santa Grata, laddove il Comune sta intervenendo per mettere in sicurezza uno dei tratti più danneggiati e a rischio delle Mura di Bergamo.

Si tratta di un intervento previsto e che è stato presentato a corredo del dossier di candidatura UNESCO delle Mura di Bergamo. Il tratto oggetto dei lavori di rifacimento si presentava infatti in condizioni davvero delicate, tanto che, una volta tolte le pietre più grandi di copertura, è emersa quanta sabbia ormai si trovasse al centro dei muretti. Inutile dire quindi quanto potesse essere più alto il rischio di cedimento.

Il Sindaco Giorgio Gori ha risposto al tweet di Sgarbi allegando alcune immagini pre e post intervento del Comune di Bergamo.

Molti hanno sollevato eccezioni rispetto alla modalità di demolizione dei muri, in un cantiere lasciato volutamente aperto per dare possibilità alle persone di vedere come le pietre rimosse fossero tutte mantenute in vista della ricostruzione dei parapetti. Sono state quindi riutilizzate in toto, ad eccezione di quelle eccessivamente danneggiate e di quelle più grandi di copertura che vengono sostituite da pietre nuove. Le pietre più grandi rimosse e che risultano ancora “sane” verranno tutte riutilizzate: vengono portate al magazzino comunale e saranno reinserite nelle Mura in occasioni di interventi puntuali di sostituzione di altre pietre danneggiate o in cattive condizioni.

Vengono posate pietre nuove: si tratta delle stessa pietra, ovvero pietra di Sarnico, con identica lavorazione, usata in tutti i recenti cantieri di sistemazione della cinta delle Mura di Bergamo, anche nel cantiere della Soprintendenza del 2011. Una volta posate, le pietre subiranno il processo di “velatura” ovvero saranno “invecchiate” in modo da armonizzarsi al resto delle coperture delle Mura. La Soprintendenza ha visitato più volte il cantiere in corso in questo momento. Ha optato per applicare dei correttivi: viene tolta malta in eccesso in alcuni punti, in altri ne viene messa dell’altra, viene rimossa qualche pietra posta in maniera “incongrua”. La differenza tra il muro sistemato dal Comune e quello sistemato dalla Soprintendenza nel 2011, a fine intervento, sarà minima. Leggi il dossier completo del Comune qui

© RIPRODUZIONE RISERVATA