Principe del Montenegro? No, truffatore
I carabinieri bergamaschi in azione

Si sono occupati anche i carabinieri di Bergamo del finto principe che ha truffato mezza Italia. Ecco come.

L’uomo si spacciava per un principe del Montenegro per poter usufruire gratuitamente di soggiorni in resort di lusso ed è stato scoperto e denunciato dai carabinieri di Brindisi. Triestino di nascita, torinese d’adozione, l’uomo pare si spacciasse per personalità di spicco della nobiltà brindisina tanto da farsi ospitare in resort di lusso e incontrare imprenditori e autorità religiose.

Stephan Cernetic il nome utilizzato, nome su cui i militari del reparto operativo di Brindisi hanno eseguito accertamenti per poi procedere con la denuncia per falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità personale o su qualità personali proprie o di altri; possesso e fabbricazione di documenti di identità falsi. Indagini - a quanto si è appreso - sono in corso anche su un’altra persona, di Quindici (Avellino).

L’attività di indagine è partita nell’agosto 2016, quando il ministero degli Affari Esteri ha segnalato che Cernetic, durante la sua visita in Puglia, ospite di un imprenditore del Barese, aveva utilizzato una autovettura Mercedes con insegne della Repubblica del Montenegro e adesivi del Corpo Diplomatico, precisando che lo stesso non era in realtà un funzionario diplomatico dell’ambasciata del Montenegro in Italia e quindi non godeva di alcuna immunità o privilegio sul territorio italiano. Il «principe» nel frattempo nel periodo dal 5 al 31 luglio 2016 aveva trascorso presso un resort di Fasano (Brindisi), un periodo di vacanza, nel corso del quale ha avuto incontri con rappresentanti del clero, della politica e dell’imprenditoria del nord della provincia di Brindisi e del sud di quella di Bari. Secondo gli investigatori, coordinati dal pm Antonio Costantini, si trattava in realtà di una «pantomima» per soggiornare senza pagare in località di prestigio italiane e europee. Una presunta messa in scena realizzata attraverso l’accreditamento ottenuto in istituzioni di tutta Italia con la falsa autorità nobiliare e con la concessione di cavalierati, passaporti diplomatici, e simili.

L’esito delle attività investigative ha portato all’emissione di un decreto di perquisizione eseguito dai carabinieri di Brindisi con il supporto dei colleghi dei Comandi Provinciali di Torino, Bergamo e Avellino. Nel corso delle attività di ricerca sono stati sequestrati timbri, falsi lascia passare diplomatici, adesivi del corpo diplomatico attestati di premi internazionali della casa reale del Montenegro, diplomi di varia natura.

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