Protesi scadenti in cambio di tangenti
12 arresti, nell’inchiesta tre bergamaschi

L’inchiesta è partita dalla Procura di Monza, i medici in questione sono accusati di «aver comprato protesi di bassa qualità in cambio di soldi e regali».

Alcuni chirurghi del Policlinico di Monza, secondo la Procura, hanno favorito la Ceraver Italia Srl, comprando a spese degli ospedali protesi ortopediche e moltiplicando il numero delle operazioni, con la complicità di medici di base e manager. L’accusa è di aver agito «per aumentare gli utili» di una multinazionale francese «anche a discapito della salute pubblica». In cambio avrebbero ottenuto denaro, regali, viaggi, vacanze, assunzioni di personale, partecipazioni a congressi e cene in locali di lusso.

Giovedì 14 settembre all’alba, nell’ambito dell’inchiesta «Disturbo», sono scattate in Lombardia – ma anche in Emilia Romagna, Toscana, Piemonte e Campania – misure cautelari per 14 medici, a seguito dell’ordinanza firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza, Federica Centonze.

In carcere sono finiti tre ortopedici brianzoli assieme al promoter di Ceraver e il responsabile commerciale della multinazionale. Tutti sono accusati, in concorso tra loro, di corruzione e associazione a delinquere.

Arresti domiciliari, invece, per altri ortopedici e medici di base, 9 in totale, tra questi anche un medico bergamasco. Altri 6 camici bianchi tra cui due bergamaschi sono stati deferiti in stato di libertà. I dottori di base – tutti accusati di corruzione – sarebbero stati, con differenti livelli di responsabilità, complici del meccanismo messo in atto dalla multinazionale francese allo scopo di aumentare il proprio fatturato, mettendo a disposizione degli ortopedici i propri studi medici e reclutando pazienti bisognosi di protesi, in particolare tra gli anziani, in cambio di una percentuale sulle visite degli specialisti (il 20 per cento) e a volte di un benefit erogato direttamente da Camnasio sotto forma di pagamento dell’affitto degli ambulatori. Infine, è stato disposto l’obbligo di dimora per un uomo, residente a Bologna, considerato un mediatore negli affari illeciti. Pure lui è indagato per corruzione.

Le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Milano, coordinate dal Pubblico ministero Manuela Massenz, si sono svolte tra il 2014 e il 2017 e hanno avuto origine da una denuncia di un dipendente del Policlinico di Monza.

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