«Quel Marcello non sono io
La mia esistenza è distrutta»

Marcello Moro, ex assessore comunale, imputato di corruzione racconta la sua verità.

È la prima volta da quando è cominciato il processo nei suoi confronti (il 4 marzo scorso) che Marcello Moro compare in Tribunale, direttamente da San Diego, California, dove si è rifatto una vita aprendo una società di trasporti in elicottero. Il processo lo vede imputato di corruzione (ma anche di finanziamento illecito dei partiti e abuso d’ufficio) in qualità di ex assessore comunale per una presunta tangente da 50 mila euro che l’impresario di Grumello del Monte Pierluca Locatelli dice di avergli girato al fine di sbloccare il pagamento per dei lavori realizzati in un cantiere di Sant’Agostino.

«Fossi potuto venire nelle scorse udienze, mi sarebbe toccato vedere gente che mente spudoratamente – accusa –. Non sarebbe stato bello vedere in faccia Fiorini e Locatelli» commenta Moro. Che ribadisce: «Non sono il Marcello della conversazione tra Fiorini e Locatelli». Poi attacca: «Come dovrei sentirmi? Mi avete distrutto l’esistenza: ho dovuto cambiare Paese e reinventarmi una vita. Ho visto mia madre una sola volta negli ultimi due anni, abito a 30 mila chilometri da dove ho sempre vissuto. Dovrei essere contento? Per una cosa che non ho fatto? Per un Marcello che non sono io?».

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