Reddito di inclusione, code alla Cisl
«C’è ancora tanta confusione»

Non è certo un assedio, ma un centinaio di persone in due giornate hanno raggiunto gli sportelli CAF e le sedi locali della CISL di Bergamo per avere le informazioni sul reddito di inclusione , la nuova misura di contrasto alla povertà voluta dal Governo Gentiloni e operativa dal primo dicembre del 2017.

Secondo le stime del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Reddito di Inclusione dovrebbe interessare circa 500mila famiglie, 4500 in provincia di Bergamo per circa 12.000 persone, almeno in questo primo momento. «Le persone che sono arrivate da noi hanno bisogno di sapere cosa fare per accedere al Reddito d’inclusione – dice Candida Sonzogni, responsabile del CAF CISL di Bergamo . Spesso arrivano presso le nostre sedi dopo essere passati dagli Uffici dei Comuni e in molti casi si stanno rivolgendo ai CAF per ottenere la certificazione ISEE».

Dai primi dati di questa ultima settimana, dice una nota della Consulta dei CAF, sono moltissimi infatti coloro che sono privi di ISEE pur avendo le caratteristiche per accedere alla misura sociale. «Da parte nostra – dice Francesco Corna, segretario provinciale della CISL - sottolineiamo l’importanza della misura, strumento finalmente strutturale per il contrasto alla povertà, sul quale ci battiamo da tempo. Adesso occorrerà far fronte alla scommessa vera: non solo dare un aiuto economico, ma aiutare al reinserimento nel lavoro. Abbiamo molte persone agli sportelli, anche per la molta confusione che si è creata per informazioni non sempre corrette. Gli ambiti comunali dovrebbero essere infatti deputati a accogliere domande e assistere le persone. Noi rimaniamo comunque a disposizione per la compilazione dell’ISEE e per le informazioni che si renderanno necessarie. È un’occasione importate per aiutare le persone bisognose che ci deve vedere tutti coinvolti».

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