Referendum, su Twitter è ancora «No»
Ma il «Sì» recupera terreno – I dati

Il «No» continua a correre su Twitter, ma il «Sì» recupera terreno. Twig, società bergamasca che si occupa di data mining, sta continuando a monitorare i tweet contenenti gli hashtag ufficiali #bastaunsi e #iovotono delle campagne a favore e contro il Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre.

Nonostante il gap tra le 2 coalizioni sia ancora considerevole, i risultati del terzo monitoraggio rilevano come ci sia stata una lieve ripresa dal fronte del sì. La quota di utenti favorevoli alla riforma è infatti cresciuta nelle ultime due settimane di quasi 3 punti (+2,9%), raggiungendo il 36,8%. Di contro, perde terreno il fronte del NO che si attesta al 63,2%, mantenendo comunque un forte vantaggio. Il grafico 1 mostra l’andamento percentuale di #bastaunsi e #iovotono nei 3 periodi di rilevazione (05/10, 20/10 e 04/11).

Grafico 1: Andamento percentuale di #bastaunsi e #iovotono nei 3 periodi di monitoraggio.

La mobilitazione dei supporter dei due fronti appare tutto sommato costante. Il volume dei tweet analizzati rimane stabile così come il numero di utenti coinvolti nel dibattito, pari a circa 20.000.

Che la mobilitazione sia ancora tutto sommato contenuta è testimoniata da un’analisi di dati su Google Trends.

Il grafico 2 mostra l’andamento della ricerca della parola ‘Referendum’ in Italia nell’ultimo anno. Il picco assoluto si registra nella settimana compresa tra il 17 aprile (giorno del Referendum abrogativo sulle trivelle) ed il 23 aprile. Un secondo picco relativo si concentra nella settimana del 19 e del 25 giugno. Il motivo è dovuto, molto probabilmente alla consultazione elettorale relativa alla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea (Brexit). Se ci concentriamo sull’ultimo periodo, infine, possiamo osservare che il livello di attenzione è ancora piuttosto basso, ma comunque più alto di quello registrato un mese prima del referendum sulle trivelle. Nelle prossime settimane è dunque lecito aspettarsi una crescita esponenziale di questo indicatore che potrebbe avere ripercussioni anche sulle stime di voto.

Grafico 2: Interesse nel tempo (ultimi 12 mesi) rispetto alla parola chiave ‘Referendum’.

In quali città si segue di più il referendum? La mappa 1 riporta una classifica delle città in cui il referendum è più sentito. E’ interessante notare come la maggior parte delle prime 20 città nelle quali la parola Referendum ha registrato il maggior numero di ricerche siano collocate al centro nord dove si può prevedere un’affluenza maggiore alle urne.

Mappa 1: Città in cui si registra un livello di interesse maggiore rispetto alla parola chiave ‘Referendum’ (ultimi 12 mesi).

Manca ormai meno di un mese al voto e la campagna elettorale entra nel vivo vedremo quale sarà l’evoluzione del clima d’opinione in rete e quali potranno essere gli effetti sulle scelte di voto degli internauti italiani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA