Riconosciute le cure per l’autismo
Sanità, novità anche per i vaccini

Dopo 15 anni di attesa tra le nuove prestazioni garantite dallo Stato gratis o con il pagamento di un ticket anche 110 patologie rare.

I nuovi Livelli essenziali di assistenza (Lea), ovvero le cure e le prestazioni che lo Stato garantisce gratuitamente o con il pagamento di un ticket a tutti i cittadini, diventano finalmente «realtà»: dal ministero dell’Economia è infatti arrivato il via libera ai nuovi Lea, che comprendono anche il Piano vaccini. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri, sottoposto alla Conferenza delle Regioni, a settembre approderà in Parlamento.

Un lungo iter, dal momento che i Lea sono stati istituiti nel 2001 e sono dunque 15 anni che si attende un loro rinnovo. A questo fine, il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ottenuto uno stanziamento «vincolato» pari a 800 milioni di euro nell’ultima Legge di stabilità. Molte le novità: si prevedono, ad esempio, i trattamenti di diagnosi precoce, cura e trattamento individualizzato e sostegno per le famiglie dei soggetti con autismo, e si va incontro ai malati rari prevedendo il diritto all’esenzione dalla partecipazione alla spesa per 110 patologie rare precedentemente escluse dalla lista.

Rivisto anche l’elenco delle malattie croniche e invalidanti, con l’introduzione di sei patologie esenti da ticket, tra cui broncopneumopatia ostruttiva, sindrome da talidomide, rene policistico ed endometriosi. La celiachia passa invece dall’elenco delle malattie rare a quelle croniche.

Molto si investe poi in prevenzione con il recepimento del nuovo Piano vaccinale che introduce nuovi vaccini, come l’anti-pneumococco, l’anti-meningococco e l’anti-varicella, ed estende quello per il Papilloma virus anche agli adolescenti maschi.

Previsti inoltre screening alla nascita per individuare con anticipo eventuale sordità e cataratta congenita, così come una quarantina di malattie metaboliche ereditarie. I Lea prevedono poi i trattamenti per la procreazione medicalmente assistita.

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