Rossi: «Prima delle grandi opere
mettiamo in sicurezza strade e scuole»

Il presidente della Provincia dopo la tragedia in Brianza: «Venderemo il 3% di Sacbo per questi interventi».

«Il crollo del ponte in provincia di Lecco mi fa venire la pelle d’oca. Ora c’è il solito rimpallo di responsabilità. Inutile. Quello che è successo è l’esito inevitabile della mancanza di fondi per la sicurezza dei nostri territori. È utile rimettere i piedi per terra e che il governo prima di pensare a nuove grandi opere rimetta in sicurezza ponti e strade dei nostri territori. Tutti noi tutti i giorni li utilizziamo! Basta demagogia sulle province, serve serietà e senso della realtà, perché amministratori e dipendenti sono ogni giorno in trincea» scrive il presidente della Provincia Matteo Rossi in un post su Facebook.

«Mercoledì ho convocato dirigenti e funzionari della Provincia per fare il punto su tutte le eventuali procedure da verificare con Anas onde prevenire qualsiasi incomprensione. Venerdì proporrò ai consiglieri provinciali la cessione del 3 per cento delle azioni Sacbo sperando di riuscire a venderle in tempo per poter investire sulla sicurezza di strade e scuole sulle quali abbiamo zero trasferimenti. È una scelta che non avremmo voluto fare, probabilmente impopolare, ma dopo aver aspettato invano le risorse necessarie, abbiamo il dovere di mettere in fila le priorità, e la sicurezza sta al primo posto. Spero prevalga il buon senso da parte di tutti, e ciascuno si assumerà le proprie responsabilità».

«Ho chiamato il ministro Martina, che si è impegnato a parlarne subito con Delrio, e a lui come ai parlamentari chiedo un intervento nella legge di bilancio per interventi diretti da parte di Anas sulle strade provinciali. Serve la possibilità di farci assumere in misura pari alle persone che stanno andando in pensione almeno nei settori più delicati, serve che venga definito lo stato d’emergenza per le alluvioni dello scorso giugno e che siano trasferiti i milioni messi fin qui da Provincia e Comuni. Serve che il bilancio 2017 possa pareggiare da subito per permettere una programmazione seria difficilmente realizzabile se, come da due anni, riusciamo a chiuderlo solo a novembre. Servono risposte chiare, concrete e veloci. Sul territorio vive il Paese reale. Tutti noi».

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