Ryanair vuole volare negli Usa
Bergamo-New York da 140euro

La sfida di Ryanair e altre compagnie low-cost è quella di collegare il vecchio continente agli Stati Uniti a prezzi bassissimi. Sono già partiti studi e colloqui per fare il grande salto.

L’idea è quella di collegare alcuni scali europei con gli Stati Uniti, la notizia non è nuova ma il particolare in più è che le compagnie aeree ne stanno già discutendo concretamente . Si sta parlando già di accordi tra Ryanair, EasyJet e altre low cost per portare i passeggeri verso il Regno Unito, l’Irlanda e la Spagnae poi da lì con i voli Boeing 787 Dreamliner o dei già ordinati 107 Boeing 737 Max di Norwegian Air Shuttle decollare verso la costa orientale e occidentale degli Stati Uniti.Quello che stupisce è il costo che per New York per esempio potrebbe partire dai 138-140 euro andata e e ritorno.

Il piano della compagnia nordica a basso costo Norwegian non solo va avanti, ma si allarga. Perché se con Ryanair, la più grand low cost d’Europa, la firma dell’accordo slitta soltanto di qualche mese Bjørn Kjos, l’amministratore delegato della compagnia norvegese (che nei primi undici mesi di quest’anno ha trasportato 27,15 milioni di persone), cerca un’intesa anche con altri vettori. A partire da easyJet. «Entro il 2017 ce la dovremmo fare a stringere un accordo con Ryanair, stiamo guardando ormai agli aspetti tecnici», dice alla Reuters Kjos. I suoi aerei, dei Boeing 787, negli Usa ci volano già da mesi. Ma battendo bandiera della Norvegia. Che, però, non facendo parte dell’Unione europea, gode di un accesso limitato ai cieli americani. Ma pochi giorni fa Washington ha dato il via libera — dopo tre anni — alla succursale irlandese (quindi comunitaria) della low cost intercontinentale. E questo vuol dire che nei prossimi mesi saranno annunciati decine di collegamenti in più tra Europa e Stati Uniti. E che si aggiungono al +55% di voli previsti per l’estate 2017 da Londra verso New York, San Francisco e Los Angeles.

Ryanair è uno degli snodi principali del low cost intercontinentale. Per i volumi di traffico impressionanti: nei primi undici mesi del 2016 ha trasportato 107,8 milioni di passeggeri (più di quelli dell’intero 2015). Perché le sue basi irlandesi sono un ottimo avamposto per usare aerei anche più piccoli, come i Boeing 737 Max appunto, ma anche le nuove versioni degli Airbus A321. Per il suo modello di business che, ad oggi, offre il costo del biglietto medio più basso in Europa (circa 40 euro). E perché il suo ad, Michael O’Leary, da tempo ha tracciato la nuova strada del suo vettore.

«In questo momento stiamo parlando con diverse compagnie su come alimentare i loro voli di lungo raggio», confermano i vertici di Ryanair. Con Norwegian, aggiungono, «i colloqui sono in fase avanzata», ma in parallelo anche con Aer Lingus. «Del resto dato il nostro network esteso è una mossa logica fare accordi con noi».

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