Bergamo in attesa di Santa Lucia
Spunta il parcheggio per l’asinello

Oltre mezzo milione di bambini in Italia scarta in anticipo i regali delle feste portati da Santa Lucia prima dell’arrivo di Babbo Natale. È quanto stima la Coldiretti nel sottolineare come si tratta di una tradizione fortemente radicata in alcune zone d’Italia. Oltre a Bergamo, a Verona, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Piacenza, Reggio Emilia e Vicenza.

L’appuntamento con Santa Lucia - spiega la Coldiretti - è festeggiato con l’acquisto di regali e dolci per i più piccoli, mentre in molte città si svolgono tradizionali mercati con banchi di ogni tipo per tutta la settimana che precede il 13 dicembre, proprio come a Bergamo. «Una data - aggiunge Coldiretti - che presso i popoli del nord viene indicata come quella dalla quale si attende il ritorno della luce nel periodo più buio dell’anno, nonostante sia stato scientificamente provato che il 13 dicembre non coincide con il solstizio d’inverno e quindi «Santa Lucia non è il giorno più corto che ci sia».

In Svezia - prosegue Coldiretti -, all’alba del 13 dicembre, migliaia di bambine con una veste bianca, una candela accesa in mano e una coroncina di candele in testa, illuminano il buio inverno svedese. In Italia, secondo una tradizione molto radicata, nella notte del 12 dicembre arriva nelle case la Santa protettrice della vista a bordo di un asinello volante carico di doni che i bambini attendono la mattina, dopo essere andati a dormire presto in attesa dei regali del giorno dopo.

L’usanza vuole che si lasci un piatto sul tavolo con del cibo (fieno, latte, carote) sia per la Santa che per l’asinello prima di andare a dormire ed in cambio lei fa trovare giocattoli e dolci della tradizione locale. La leggenda racconta che la Santa di Siracusa aveva solo 22 anni quando scelse il martirio piuttosto che rinnegare la religione cristiana a cui apparteneva.

E se vi manca il fieno ecco come fare: è in distribuzione per esempio da Paola Francesca Denti, designer di Clo’eT: nella sua bottega di Bergamo, in via Paglia, ha preparato dei mazzetti. « Noi cremaschi abbiamo sempre avuto una tradizione: il mazzolino di fieno solitamente posto fuori dalla porta di casa o appeso sulla ringhiera del balcone o sul cancellino dell’abitazione è il messaggio che in quella casa ci sono bambini in attesa di doni: fiocco rosa per la bambina e fiocco azzurro per il maschietto - spiega Paola, più conosciuta come Clo’eT -. Per ogni bambino un mazzolino». E a che serviva il mazzolino? «Per appendere la letterina per S.Lucia con elenco dei desideri dato che a Crema non c’è la chiesa di Santa Lucia e per dare da mangiare all’asinello nella notte più lunga che ci sia: infatti la mattina di Santa Lucia il mazzolino di fieno non c’era più!». Se lo mangia l’asinello mentre Santa Lucia lascia i doni e si beve il suo latte caldo con i biscotti. E quest’anno a Bergamo ci pensa Clo’eT all’asinello di Santa Lucia: «Ho pensato di mettere a disposizione ai bambini che passeranno in via Paglia 5 a Bergamo un mazzolino di fieno da appendere come fanno i bambini di Crema per saziare l’asinello. I mazzetti saranno a disposizione dalla mattina di venerdì 9 dicembre». Con un segno educativo verso i bambini: «Verrà richiesto come scambio un soldino, una moneta qualsiasi. 50 cent , 1 euro ma anche 1 moneta di cioccolato, per capire il senso dello scambio e aspettare insieme Santa Lucia».

Ma non solo: in una scuola del centro di Bergamo, nel cortile d’asfalto e di biciclette colorate, le mamme hanno pensato di disegnare il posteggio riservato a Santa Lucia e all’asinello. Linee bianche e un cartello blu con la sagoma di quella donna che ogni anno compie la sua magia. Immancabile la processione dei bambini, berretti ben pigiati sulla fronte e cartelle mastodontiche. In fila con mamma e papà a vedere un altro segno tangibile di quella santa che porterà a scuola biglietti per il teatro, riviste scientifiche e caramelle. Segni concreti che noi adulti mostriamo a questi occhi spalancati su una Bergamo addolcita dai desideri.

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