Schianto in moto, muore elettricista
«Una grande passione per la Ducati»

Luca Salvoldi, 44 anni, è finito contro un’auto che svoltava in un parcheggio a Dalmine: vani i soccorsi del 118. Fatale l’impatto dopo la frenata e la caduta di ben 30 metri. Viveva a Grumello del Piano e lavorava alla Tenaris.

Quando si è reso conto che quella Ford Focus grigia stava svoltando a sinistra per entrare in un parcheggio, ha frenato di colpo, lasciando sull’asfalto una striscia di pneumatico di 11 metri. Poi ha però perso il controllo della sua Ducati, che si è piegata di lato, con lui sempre in sella e aggrappato al manubrio, forse istintivamente, come se non si volesse separare fino all’ultimo da quelle due ruote – sempre Ducati – che da anni erano la sua grande passione. Così ha percorso sull’asfalto ulteriori 24 metri, finendo a impattare dritto contro la parte posteriore sinistra dell’auto. L’urto è stato violento e si è purtroppo rivelato fatale per il motociclista: Luca Salvoldi, 44 anni, di Grumello del Piano, di professione elettricista alla Dalmine, è morto sul colpo pochi minuti prima delle 11,30 di domenica 12 marzo.

Single, il quarantaquattrenne abitava al quarto e ultimo piano di un palazzo di via Zignoni a Grumello del Piano, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale. Al piano sotto vivono i genitori, mentre le sue due sorelle, Stefania e Federica, abitano altrove. Con loro Luca aveva fatto parte, tra gli Anni Novanta e i primi del Duemila, del gruppo scout Agesci Bergamo 1°, che aveva sede all’oratorio dell’Immacolata di Bergamo, in via Greppi. Fin da ragazzo aveva la passione per le moto e in particolare per la Ducati. Tutti lo ricordano sempre in sella a una «rossa».

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