«Senza i medici di Bergamo
Luigi non sarebbe al mondo»

I primi sei mesi al mondo di Luigi Maria sono stati impegnativi: due operazioni al cuore, una appena nato e un’altra a quattro mesi. Ha lottato e grazie ai medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII è riuscito a vincere la sua battaglia.

Francesca, 30 anni, la mamma di Luigi Maria, racconta tutto d’un fiato, con una voce che trilla come un campanellino e che si incrina per la commozione mentre ripercorre le tappe eroiche del suo primogenito. «Se non fossimo venuti a Bergamo Luigi Maria non sarebbe nato: è il mio miracolo, questo bambino, ed è il miracolo di tutto l’ospedale. Se avessi dato ascolto ai primi medici che l’hanno visitato in Sicilia non avrebbe mai visto la luce. Invece ora possiamo tornare a casa, ad Alcamo: con un cuore che funziona quasi normalmente e una prospettiva futura che non avrei mai osato immaginare».

Un bimbo, Luigi Maria, che già nella pancia della mamma aveva ricevuto una diagnosi senza appello: cuore sinistro ipoplasico, ovvero un cuore che aveva una metà non sviluppata, quella del ventricolo sinistro. Il medico mi disse che c’era qualcosa di poco chiaro e mi inviò immediatamente da un altro professionista a Palermo, per indagini più approfondite. E lì ebbi lo shock: il ginecologo mi disse che non c’era proprio nulla che si potesse fare. «Non c i sono soluzioni, le consiglio di abortire». Fu una sentenza che mi gelò il sangue. Andai a Taormina, per altre visite, e poi, siccome i miei genitori vivono nel Milanese, decisi di andare al Nord per un ulteriore parere. Mio marito Dario e io eravamo presi dallo sconforto, ma ci dicevamo che se nostro figlio non doveva nascere o vivere non sarebbe stata una scelta nostra, spettava a qualcuno più grande di noi». Poi, l’approdo a Bergamo.

Ora Luigi Mattia, dopo 6 mesi dalla nascita, lascerà la sua «patria d’adozione»: «Siamo rimasti qui perché ci era stato spiegato che per lui il percorso di cura sarebbe stato in tre tappe, una prima operazione appena nato, una seconda a sei mesi, che invece, visto che mio figlio cresce bene, è stata anticipata a 4 e la prossima tra i 4 e i 5 anni – spiega mamma Francesca – . Luigi Maria solo poche settimane fa era ancora convalescente per il secondo intervento, eseguito da Francesco Seddio e ora non prende più neppure un farmaco, il suo cuore ha un funzionamento quasi normale e io non posso fare altro che dire grazie a tutto l’ospedale, dal direttore generale all’ultimo inserviente. Senza l’eccellenza di Bergamo nel curare i piccoli, Luigi Maria non sarebbe al mondo». 

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