Seriate e Colognola, delitti a confronto «Dna, decisivo il numero di marcatori»

Giorgio Portera, genetista, parla delle analisi incrociate tra i casi di Seriate e Colognola. «Risultato significativo solo se le corrispondenze sono almeno 16».

Corraispondenze fra le tracce biologiche ignote dei due delitti, quello di Gianna Del Gaudio a Seriate e quello di Daniela Roveri, a Colognola? «Anche se ci fossero, è decisivo conoscere il numero di marcatori coincidenti, per poter trarre conclusioni. Sarebbe una somiglianza significativa se le coincidenze fossero almeno 16. Sarebbe un risultato importante se i punti di contatto fossero 23, ovvero il numero di regioni cromosomiche che attualmente si indagano sul cromosoma in questione, il cromosoma Y».

Di casi risolti con la genetica se ne intende, dato il suo ruolo di consulente della famiglia di Yara Gambirasio. Giorgio Portera, genetista forense ex Ris di Parma, da tempo assiste anche la difesa di Antonio Tizzani, indagato per l’omicidio della professoressa Del Gaudio. Un altro caso dove il Dna potrebbe rivelarsi decisivo. In questi giorni i Ris di Parma stanno effettuando un supplemento di indagine molto particolare. La Procura ha disposto l’invio, alle tute bianche dell’Arma, dei reperti biologici trovati dalla polizia sotto le unghie e sulla pelle del viso di Daniela Roveri, la manager uccisa a Colognola. L’accertamento sarebbe stato disposto dopo la scoperta di corrispondenze tra alcune regioni cromosomiche del cromosoma Y (quello che indica il sesso maschile e che si trasmette uguale di padre in figlio) dei due Dna ignoti isolati nel corso delle distinte indagini, Del Gaudio e Roveri. Corrispondenze che potrebbero non aver alcun significato se fossero poche e, al contrario, averne molto se fossero oltre una certa soglia, portando a concludere per l’azione di una stessa mano nei due delitti.

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