Sicurezza, presidio in via Bonomelli
L’assessore Gandi: «Situazione delicata»

Spaccio di droga, violenza, schiamazzi. Nella zona attorno alla stazione di Bergamo i problemi sono sempre gli stessi.

Oltre ai controlli quasi quotidiani da parte di Polizia e carabinieri, la Polizia locale ha predisposto un costante presidio pomeridiano in via Bonomelli, nei mesi scorsi al centro di episodi di criminalità. «Gli interventi della Polizia Locale non mancano sul centro – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi -. In via Bonomelli in queste ultime settimane è attivo un presidio fisso pomeridiano della Polizia Locale. Sono stati riservati degli stalli di sosta e siamo presenti, in una situazione delicata come quella della via, tutti i giorni. Anche questo non è mai stato fatto prima, nonostante le criticità dell’area siano le stesse da anni. E un presidio simile stimola le altre forze dell’ordine ad essere presenti. Ho incontrato anche la proprietà del distributore automatico intorno al quale si sono riscontrati i maggiori problemi e stiamo valutando la possibilità di un suo trasferimento».

Nelle ultime settimane l’amministrazione ha incontrato i cittadini durante sette incontri organizzati nei quartieri: «Ho incontrato circa 250 persone, una cosa che nessun assessore alla sicurezza ha mai fatto prima – continua Gandi -: nemmeno Bandera o Invernizzi, che si sono sempre dichiarati alfieri del tema sicurezza, hanno mai incontrato i cittadini e le reti sociali nei quartieri. Non sono incontri con folle oceaniche, si può migliorare il numero di presenze, ma credo che già così si possa considerare un ottimo riscontro. Ne è emersa una situazione diversificata, da quartiere a quartiere; si è parlato molto di sicurezza stradale (e nel 2015/16 abbiamo dei dati davvero “esplosivi” figli di un’attenzione notevole da parte della Polizia Locale) e di mobilità. Le criticità di sicurezza che abbiamo raccolto sono al 90% note all’Amministrazione comunale e su tutte abbiamo avviato azioni di contrasto e possibili soluzioni. Ma abbiamo avuto modo di conoscere situazioni di cui eravamo all’oscuro e che ci sono state molto utili: parlo ad esempio degli schiamazzi al parco di via Bramante a Boccaleone (dove siamo intervenuti e fermato anche due persone). Sono stati incontri molto utili, un po’ perché il confronto faccia a faccia permette un grado diverso di conoscenza delle situazioni e in secondo luogo perché abbiamo avuto modo di comprendere meglio il grado di efficacia delle azioni che abbiamo messo in campo, in modo da poterle migliorare e aggiustare».

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