Stadio, adesso che succede? Infografica
Tutte le tappe dei lavori di ristrutturazione

«Bergamo fa la storia», dice il presidente atalantino Antonio Percassi. La storia del «nuovo» stadio però è ancora tutta da scrivere.

Nella testa del numero uno nerazzurro c’è già tutto da tempo, così come sulle carte dell’architetto a cui ha affidato il disegno della futura casa nerazzurra. Il passaggio da mani pubbliche a private è avvenuto a tappe forzate: bando, offerte, annuncio, ricorso al Tar (in Italia non è ormai prassi), sentenza e infine rogito. Saranno altrettanto forzate le tappe del cantiere che porterà, almeno secondo l’obiettivo dell’Atalanta, a inaugurare l’impianto ristrutturato all’inizio della stagione 2020/2021.

Tecnicamente gli 8,6 milioni di euro (fondamentali per il bilancio comunale, anche se poi ne andranno restituiti 2 milioni e 260 mila euro, come scomputo dei lavori di restyling già eseguiti) entreranno nelle casse del Comune di Bergamo solo tra 60 giorni, arco temporale entro cui lo Stato potrà far valere il suo diritto di prelazione (essendo lo stadio vincolato dalla Sovrintendenza). Un’ipotesi remota, tant’è che le parti sono già concentrate sullo step successivo.

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/stadio-di-bergamo-firmato-il-rogito_1033143_44/

Entro il 10 novembre (allo scadere dei sei mesi previsti dal bando e scattati con l’apertura delle buste, il 10 maggio scorso) Atalanta dovrà presentare il piano attuativo, col quale entrerà nei dettagli della riqualificazione. Per quanto riguarda lo stadio, il progetto, firmato dallo studio De8 Architetti, su incarico del patron Antonio Percassi, si ispira allo stadio del Mainz (Magonza) in Germania: impianto rettangolare completamente coperto, sia tribune sia curve, con quest’ultime che non avranno più un andamento semicircolare ma due gradinate molto ripide con un passaggio intermedio. Niente barriere, con seggiolini come da normativa, e la sensazione di essere in campo, dentro la partita.

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