Tassa sulle telecamere, sindaci in rivolta
«Pronti a spegnerle e a smontarle»

La tassa sulle videocamere non è proprio andata giù ai sindaci della provincia di Bergamo che ora annunciato battaglia.

«Siamo pronti a spegnere o addirittura a smontare le telecamere». Più che di rabbia, le reazioni dei primi cittadini bergamaschi sono di stupore e di incredulità, di fronte alla notizia di un balzello da corrispondere allo Stato per un servizio che i Comuni mettono a disposizione per la sicurezza dei loro compaesani. Tra i più battaglieri c’è il sindaco di Almè, Massimo Bandera: «È paradossale che ci tassino perché spendiamo soldi del Comune supplendo, tra l’altro, a una carenza dello Stato, sia in termini di investimento che nella gestione della prevenzione. Con le sue 64 telecamere, Almè sarà uno dei paesi più penalizzati. Faremo da subito una battaglia decisa e, se sarà necessario, spegneremo provocatoriamente tutte le telecamere in segno di protesta». Dello stesso avviso anche Danilo Cominelli, sindaco di Parre e presidente della Comunità montana della Valle Seriana: «Serve approfondire la questione, perché non abbiamo ancora ricevuto nulla. Magari si tratta di pagare una somma irrisoria, vedremo. Certo, se così non fosse, faremmo in fretta a smontare le telecamere. Poi però qualcuno ne dovrà rendere conto».

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