Cocaina e marijuana al bar e in casa
Chiude per tre mesi un locale a Longuelo

È lo spaccio la causa della sospensione della licenza, per tre mesi a partire dal 29 gennaio, del bar «Al Vilino Divino» di Longuelo, locale piuttosto noto in città e frequentato da molti giovani.

Il locale è stato perquisito lo scorso 26 gennaio e il titolare, Giuseppe Speroni, non ha opposto alcuna resistenza, mostrando la droga che aveva con sè nel locale. L’uomo, 47 anni, aveva con sè 15 grammi di cocaina e 17 di marijuana. Da qui l’arresto e il provvedimento di chiusura del bar per 90 giorni a causa dello spaccio che si sarebbe verificato all’interno del locale, «Al Vilino Divino» di Longuelo, noto in città e frequentato da molti giovani.

L’operazione è stata compiuta dalla squadra Mobile della questura, il proprietario del bar è stato arrestato con l’accusa di detenzione di droga ai fini di spaccio. Ora il 47enne, convalidato l’arresto, ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Oltre alla droga trovata nel locale, la perquisizione è proseguita nell’abitazione del titolare del bar e ha permesso di recuperare tre pacchetti di marijuana rispettivamente di 500 grammi, 83 grammi e 26 grammi, oltre a una pallina di cocaina, 650 euro in contanti, un bilancino di precisione e un filo metallico utilizzato per il confezionamento della droga.

Attualmente il locale è chiuso e resterà tale per 90 giorni. Un provvedimento così severo di sospensione dell’attività era già stato preso dal questore nel novembre scorso per ben altre ragioni: aveva infatti chiuso l’ex Socraf di via Moroni quattro mesi dopo che il titolare, un ivoriano, era stato arrestato per l’omicidio di un senegalese fuori dal bar.

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