Tragedia di Ubiale,«inseguito dopo la lite»
Per la morte di Bara c’è un indagato

Disposta l’autopsia sul cadavere del giovane di origine senegalese trovato morto in un fossato a Ubiale Clanezzo a seguito di una lite. Un addetto alla security della festa a cui aveva partecipato è accusato di omicidio preterintenzionale.

Le uniche certezze di questa vicenda, per il momento, sono soltanto due. La prima. All’1,30 della notte tra domenica e ieri un ragazzo senegalese di vent’anni, Mamadoulamine Thiam, da tutti conosciuto come Bara (che si pronuncia «Barà»), è stato trovato morto in fondo a un dirupo di 15 metri a lato della provinciale 23 e lungo il corso del Brembo, appena fuori Ubiale. La seconda. Un cinquantenne del posto, addetto al servizio d’ordine a una festa in corso in centro al paese e incensurato, è stato indagato dal sostituto procuratore titolare del caso, Fabio Pelosi.L’accusa è omicidio preterintenzionale.

Gli inquirenti hanno spiegato che si tratterebbe comunque di un atto dovuto, visto che l’addetto alla security della festa non avrebbe voluto rispondere alle domande che i carabinieri di Almenno San Salvatore e di Zogno gli avrebbero rivolto – così come a una ventina di altre persone, dalle quali i militari hanno raccolto le classiche «sommarie informazioni» – mentre ricostruivano quanto accaduto più di ventiquattr’ore prima del ritrovamento del ventenne morto. Cos’è infatti accaduto sabato sera a Ubiale? È quello che stanno cercando di capire i militari dell’Arma e che vorrebbero sapere i familiari di Bara: papà, mamma e fratelli che vivono ad Almè da 6 anni.

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