Treni a 5 metri da casa: «Da 7 anni
aspettiamo barriere anti rumore»

I residenti di via Donizetti chiedono l’intervento: «Finire i lavori qui prima di pensare ad altre maxi opere». Primo progetto bocciato dai Comuni. Quello nuovo dovrebbe essere realizzato entro l’anno.

«Prima di iniziare progetti faraonici, sarebbe intelligente terminare quelli già iniziati». A parlare è Valentino Grumelli, uno dei circa quaranta residenti a Levate, in via Donizetti, le cui abitazioni si affacciano lungo la linea Bergamo-Treviglio il cui raddoppio è stato completato nel 2005. Per il 2010 era stata annunciata l’installazione delle barriere fonoassorbenti per attenuare i rumori prodotti dai treni che, dopo il raddoppio, a Levate passano ad appena cinque metri dalle case in via Donizetti. Di queste protezioni, però, al momento non c’è traccia.

Rfi aveva proposto ai Comuni interessati una bozza progettuale. Bozza che, però, poi era poi stata giudicata irricevibile dalle amministrazioni di Levate e di Verdellino: erano state ritenute troppo impattanti, essendo alte 7 metri con alla base un muro di cemento di un metro. Da qui la richiesta di ripensarle. Lo scorso ottobre la compagnia ha annunciato per il primo semestre del 2017 la fine della fase progettuale delle nuove protezioni.

«Ci attendiamo, quindi, che si facciano vivi a breve» affermano dal Comune. Lo sperano pure i residenti in via Donizetti fra cui c’è anche Agnese Panzera la quale, insieme al marito Giovanni Brancatelli (morto nel frattempo 2014), ha per anni portato avanti la battaglia per avere di fronte a casa sua le barriere fonoassorbenti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA