Un laser per l’Oncologia pediatrica
Ricordando il sorriso di Giulia

L’associazione ConGiulia Onlus ha consegnato all’Unità di Oncologia pediatrica del Papa Giovanni XXIII una strumentazione laser. La «luce rossa» dell’attrezzatura di ultima generazione renderà possibile la prevenzione e la cura di dolorose infiammazioni alla bocca che colpiscono bambini e ragazzi in terapia oncologica. Un utile strumento per alleviare ulteriori sofferenze durante il ciclo di cura.

Continua l’impegno dell’associazione «ConGiulia»Onlus per i minori affetti da tumore in cura al Papa Giovanni XXIII. L’associazione ha effettuato una donazione di 10.000 euro che ha permesso l’acquisto di un’attrezzatura laser di ultima generazione (di classe 4) per l’Unità di Oncologia pediatrica dell’Ospedale. Il nuovo strumento servirà ad alleviare i dolori alla bocca di cui soffrono i minorenni oncologici durante il percorso di terapia. Il laser permette infatti il trattamento delle fastidiose mucositi che possono insorgere durante il trattamento chemioterapico.

«La scelta di acquistare questo strumento nasce come esigenza condivisa con l’Oncologia pediatrica – dichiara Antonio Gabrieli, Presidente dell’Associazione ConGiulia Onlus -. Si tratta di fare un ulteriore passo nella direzione che ci sembra più importante: dare sollievo ai bambini durante il percorso di cura. Il ruolo di associazioni come la nostra è soprattutto quello di sostenere gli specialisti e gli operatori nel tentativo di “prendersi cura” dei ragazzi».

La nuova attrezzatura laser è stata affidata all’Ospedale Papa Giovanni XXIII alla presenza del direttore della Pediatria, Lorenzo D’Antiga, che ha ringraziato l’Associazione ConGiulia Onlus per la donazione che permetterà di proseguire il progetto di collaborazione avviato con l’Odontostomatologia nella lotta alle infiammazioni della mucosa del cavo orale. Attiva già da due anni, la collaborazione tra i due reparti vede presente nel reparto di Oncologia pediatrica, più volte la settimana, Simona Barsotti, odontoiatra che si occupa sia della fase di prevenzione che della terapia. Alcuni bambini la chiamano con il nomignolo affettuoso di «dottoressa della luce», per via della luce rossa che, in modo indolore, le permette di trattare le infiammazioni alla bocca e le placche.

Per molti ragazzi si tratta di un intervento importante, perché il dolore può rendere difficile deglutire e in alcuni casi persino impedire di mangiare. Massimo Provenzi, responsabile di Oncologia pediatrica del Papa Giovanni XXIII, ha precisato che «le mucositi da chemio sono vissute dai ragazzi che curiamo come un dolore aggiuntivo, in una situazione già di per sé delicata da molti punti di vista. Per questo la donazione di oggi è particolarmente gradita. Non è la prima collaborazione che l’associazione ConGiulia Onlus ha attivato con noi, sul fronte della formazione e dell’attenzione al paziente. Mi preme citare il progetto “Quasi a casa”, in cui i nostri operatori vanno a casa dei minori in cura per evitare un’eccessiva ospedalizzazione».

L’attenzione verso gli effetti secondari derivanti dalle terapie è un fronte che vede impegnato da tempo l’Oncologia pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Uno sforzo che si estende anche oltre il trattamento della malattia al bambino oncologico, per investire la cura della sua sfera psicologica e sociale. La terapia antalgica con il laser è parte di questo processo, perché i bambini non devono soffrire di dolori inutili a causa delle cure.

«Grazie a ConGiulia Onlus per l’attenzione costante che rivolge alle attività della nostra Oncologia pediatrica», ha dichiarato Fabio Pezzoli, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII. Ringraziamenti cui si è associato anche Carlo Nicora, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, dopo aver precisato che «la nuova attrezzatura che ci è stata donata si rivela particolarmente preziosa. Ci permette anzitutto di proseguire al meglio in un valido progetto che vede collaborare due diversi reparti: Pediatria e Odontostomatologia. Ci consente inoltre di continuare al meglio l’attività di attenzione ai bisogni della persona oltre a quelli di cura della malattia. E’ questo lo spirito con cui il nostro Ospedale, i nostri medici e operatori, vogliono interpretare la propria funzione di servizio ai pazienti e alle loro famiglie».

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