Un mese fa la tragedia, nulla è cambiato
Venditori abusivi al lavoro al rondò

Su quel tratto di asfalto, dove ogni giorno sfrecciano migliaia di auto, poco più di un mese fa ha perso la vita un ragazzo di 26 anni, padre di quattro figli. Chiedeva l’elemosina a uno degli incroci più trafficati e pericolosi della città: il rondò della circonvallazione tra Colognola e Campagnola.

E’ stata definita una «tragedia annunciata», perché molti residenti da tempo avevano lanciato l’allarme sul rischio a cui vanno incontro i mendicanti. A poco più di un mese di distanza dalla morte di quel ragazzo nulla è cambiato. Nonostante la pericolosità della strada, purtroppo confermata anche dalla cronaca, i venditori abusivi di rose entrano in azione al tramonto, proprio quando diminuisce la visibilità e aumenta il rischio di incidenti. Si piazzano a fianco della linea del semaforo e quando scatta il rosso iniziano a zigzagare tra le file di auto per cercare di vendere rose a prezzi stracciati. Alcuni finestrini si abbassano, le mani si allungano porgendo qualche moneta. Altri automobilisti fanno un cenno tenendo lo sguardo fisso in avanti.

Quando scatta il verde le auto iniziano a muoversi e alle loro spalle arrivano, a tutta velocità, quelle che pochi secondi prima erano sul viadotto di Boccaleone o sulla bretella dell’asse interurbano. Sono quelli gli istanti più pericolosi per chi vende le rose o chiede l’elemosina: gli automobilisti procedono a velocità sostenuta su quella che sembra più un’autostrada piuttosto che la circonvallazione di una media città.

Un mese fa, poche ore dopo la tragedia, il consigliere comunale della Lista Gori e residente a Colognola Fabio Fracassi lanciò un appello. Vale oggi come valeva allora: «Più volte abbiamo segnalato alle amministrazioni che si sono succedute in questi anni la pericolosità di quella rotatoria - spiega - rimpicciolita per renderla ovale, con il risultato che quelle corsie così grandi invogliano ad aumentare la velocità. E abbiamo sottolineato che quel rondò è pericoloso non solo per chi chiede l’elemosina, che rischia la vita ogni giorno, ma anche per gli automobilisti. Purtroppo non ci sono leggi che ci permettono di fare allontanare lavavetri, venditori di fiori e questuanti e così speriamo sempre che non accada nulla. Ma altre volte in questi anni si è sfiorata la tragedia, con incidenti meno gravi o automobilisti che hanno evitato per un soffio di investire le persone che attraversavano all’improvviso».

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