Un murale del writer Blu alla Celadina
«Un tetto per tutti, regalo per Bergamo»

Un bellissimo murale è comparso nei giorni scorsi alla Celadina, quartiere di Bergamo. Non è opera di un writer bergamasco, ma di uno degli street artist più acclamati a livello mondiale.

Tanto misterioso quanto celebrato, Blu ha deciso di regalare il suo lavoro alle case occupate all’angolo tra via Monte Grigna e via Daste e Spalenga. Molti l’hanno visto appollaiato intento a realizzare l’opera destinata a diventare meta di appassionati della street art, ma immortalarlo al lavoro è davvero un’impresa: in questo senso la fotografia di copertina assume un grande valore. Di Blu si sa pochissimo. Non il nome, non quanti anni ha, non dove abita. È ben chiaro l’obiettivo del suo lavoro in tutto il mondo: sostenere le lotte sociali, sensibilizzare le persone sulla tutela dell’ambiente e contro il capitalismo. «Lo consideriamo un regalo che lui ha fatto al quartiere a Bergamo, all’intera città – hanno spiegato alcuni esponenti del comitato «Lotta per la casa» -. Ci teniamo a precisare che, come è nello stile, è un regalo completamente auto organizzato, a costo zero per chiunque, anche per il Comune. Ci piace sottolinearlo. Non siamo degli studiosi d’arte, quindi non tenteremo di fare delle letture particolari dell’opera anche se il tema dell’opera è abbastanza chiaro: l’abitare, che nonostante tante amministrazioni comunali d’Italia si affannino a dire che non c’è emergenza, c’è chi come noi ha un’opinione diversa. Blu è sempre stato molto sensibile al tema dell’abitare».

Nei mesi scorsi ha suscitato molto scalpore la decisione di rimuovere tutte le sue opere realizzate negli anni a Bologna, città dove ha vissuto per alcuni anni. Un gesto di protesta contro la decisione, da parte della fondazione Genus Bononiae, di realizzare una mostra di street art.

Blu, che non ha mai concesso un’intervista, ha affidato un suo commento al sito del collettivo Wu Ming: «La mostra “Street Art” è il simbolo di una concezione della città che va combattuta, basata sull’accumulazione privata e sulla trasformazione della vita e della creatività di tutti a vantaggio di pochi. Di fronte alla tracotanza da landlord, o da governatore coloniale, di chi si sente libero di prendere perfino i disegni dai muri, non resta che fare sparire i disegni. Agire per sottrazione, rendere impossibile l’accaparramento. Non stupisce che ci sia l’ex-presidente della più potente Fondazione bancaria cittadina dietro l’ennesima privatizzazione di un pezzo di città. Questa mostra sdogana e imbelletta l’accaparramento dei disegni degli street artist, con grande gioia dei collezionisti senza scrupoli e dei commercianti di opere rubate alle strade. Non stupisce che sia l’amico del centrodestra e del centrosinistra a pretendere di ricomporre le contraddizioni di una città che da un lato criminalizza i graffiti, processa writer sedicenni, invoca il decoro urbano, mentre dall’altra si autocelebra come culla della street art e pretende di recuperarla per il mercato dell’arte».

Ecco alcune opere di Blu in tutto il mondo

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