Unesco, via libera alle Mura
Il progetto rappresenterà l’Italia

Semaforo verde della Commissione nazionale Unesco al dossier sulle fortificazioni della Serenissima, guidato da Bergamo.

Via libera del Consiglio direttivo della Commissione nazionale Unesco al riconoscimento delle Mura come patrimonio dell’umanità. Un progetto di natura transfrontaliera che riguarda anche opere murarie costruite in Croazia e Montenegro.

Ora il dossier sarà esaminato a livello internazionale a Parigi. Bergamo, capofila di un progetto che riguarda altre città, ha avuto la meglio sulla candidatura last minute di Ivrea, città industriale: una proposta, quella bergamasca incentrata sulle opere di difesa della Serenissima, un viaggio di oltre mille chilometri nell’architettura e nella storia, che inizia alle pendici delle Prealpi lombarde e finisce lungo le coste dell’Adriatico.

«Grande soddisfazione per un risultato di squadra. Una partita giocata molto bene a livello locale, in primis dal Comune di Bergamo, e nazionale da parlamentari e ministeri, tra in quali il mio» commenta Maurizio Martina, ministro alla Politiche Agricole. «Un progetto di natura transnazionale e di grande rilevanza storico artistica che ha le carte in regola per imporsi anche in sede internazionale a Parigi». La candidatura di Ivrea verrà invece presa in considerazione per il 2018.

«L’accoglimento del progetto sulle Opere di difesa della Serenissima come candidatura italiana per l’Unesco - commenta il parlamentare bergamasco del Pd, Antonio Misiani - è un grande risultato per la città di Bergamo e un indubbio successo per l’Amministrazione comunale. Al sindaco Giorgio Gori e alla sua squadra va il merito di aver saputo promuovere e coordinare l’impegno collettivo dei rappresentanti istituzionali bergamaschi a Roma per un progetto di particolare valore anche perchè costruito su scala transnazionale. Questo sforzo corale è stato premiato con un riconoscimento che ci rende ancor più orgogliosi della nostra bellissima Bergamo. Ora bisogna andare avanti fino in fondo, lavorando per il traguardo finale a Parigi».

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