Val Cavallina a portata di bici-Video
Ciclabile tra pregi (molti) e qualche difetto

La nostra video inchiesta sulle piste ciclabili della provincia. Alle porte del lago, un passaggio in Val Cavallina di 15 chilometri tutti da scoprire tra tratti di pista ciclopedonale in sede propria e altri a contatto con le macchine su strade secondarie, ma che qualche spunto di riflessione lo danno.

È stata la prima pista pensata in provincia, quella che da Gorlago arriva a Monasterolo del Castello, ma che di tratti veri e propri ne presenta tre, il primo dalla zona Crocefisso di Gorlago da via Montecchi fino al confine con Zandobbio, quello di Entratico a bordo fiume e, infine, quello di Grone che arriva alle porte di Casazza. La partenza è quanto di più soddisfacente per amatori, famiglie e anche ragazzi che si vogliono avvicinare alla mountain bike: percorso sterrato alternato a cemento, salita e discesa tra i sassi, rettilinei tra viti e serre, prima d’incontrare il fiume Cherio ed arrivare a Trescore Balneario, al confine con Zandobbio.

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/la-pista-ciclabile-della-valle-cavallina_1033587_44/

Unico neo, quasi una costante di questi tratti chiusi al traffico, è la cura della vegetazione a bordo strada, da rivedere e troppo vicina ai ciclisti. Le indicazioni non mancano: è questo il tratto più lungo (circa 2 km), sempre su vie poco trafficate, dove soprattutto nelle ore di uscita dal lavoro serve fare maggiore attenzione. Rientriamo sul percorso e, a farci compagnia, troviamo proprio una guida di mountain bike, Mariarosa Reghenzi di Sarnico, che ci spiega segreti e punti deboli di una pista adatta a tutti.

Ottimo il tratto di Entratico a bordo Cherio, seppur la larghezza sia ridotta, interrotto ancora da un passaggio su strada: sono due i momenti in cui incontriamo la pista alle porte di Berzo, sempre intervallati da tratti su strada ben segnalati. All’ingresso in Berzo San Fermo, proprio dove inizia la salita verso i famosi Colli, un attraversamento che ci lascia a bocca aperta: siamo costretti ad attraversare un tornante cieco per rientrare sulla pista con il pericolo di essere investiti. Si entra nel bosco e ci si avvicina sempre più al lago d’Endine: anche in questo caso la vegetazione non è completamente curata, per un breve tratto costeggia la statale del Tonale per poi tuffarsi in Grone in direzione Casazza.

Anche in questo caso ci sono nuovi pezzi su strada, alcuni dal sapore di classica del Nord, con saliscendi proprio in Casazza, prima del saluto finale alla vera pista su sede propria. Usciti dal vecchio borgo, che ci obbliga a scendere dalla bici, le indicazioni ci portano al castello di Monasterolo, da dove inizia il lago d’Endine. Un cartello ci fa subito desistere dal continuare il cammino sulla sponda del lago, lungo il percorso sterrato che attraversa il paese: divieto d’accesso alle biciclette, e ci tocca così percorrere tutta la sponda del lago per poi arrivare fino a Endine Gaiano e sfruttare il breve tratto che porta a Ranzanico. La fine brusca di un sogno, il collegamento tra la Valle Cavallina e i due laghi.

Parcheggiate a Gorlago e godetevi il viaggio lungo la Val Cavallina attraverso i tratti sul fiume Cherio, quelli su strada aperta alle macchine ma su percorsi in parte segnalati, fino al saliscendi che porta al vecchio borgo di Casazza. Il lago sarà il vostro punto di arrivo: vi aspettano 15 chilometri per la maggior parte su tratti asfaltati, senza difficoltà altimetriche se non alle porte del lago e l’arrivo finale a Monasterolo del Castello.

Tra andata e ritorno sarà una passeggiata di 30 chilometri: pochi certamente per chi in bici divora la strada, ma sicuramente un buon allenamento per i meno in forma.

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