Cari giovani, credeteci
un’altra Europa è possibile

In questi giorni penso a voi giovani, che siete stati oggetto della mia attenzione negli ultimi quattordici anni.

Penso a voi perché so benissimo che state assistendo al declino dell’Europa, un declino che dura ormai da diversi decenni. Noi non siamo stati capaci di consegnare a voi il senso dell’Europa. Io ho votato per il parlamento europeo per la prima volta quando avevo diciotto anni. Io militavo nella Democrazia Cristiana. Forse per voi la sigla «DC» non vuol dire nulla, o forse la ricordate tristemente per le vicende di tangentopoli, ma probabilmente non ricordate nemmeno quello. Tuttavia vorrei invitarvi a leggere quello che ha scritto e ha fatto Alcide De Gasperi per l’Europa. Fatelo, anche solo per recuperare notizie che non avete, serve sempre avere conoscenza della storia.

L’Europa è sorta perché i popoli europei e i loro rappresentanti sognavano un mondo senza guerre, senza violenza. La comunità europea è nata dopo due conflitti mondiali nati in Europa. Molti morti, famiglie distrutte. Pensate che mio nonno durante la sua vita ha vissuto tre guerre, due mondiali e l’altra conseguente alle due guerre mondiali: a diciassette anni era già con l’elmetto! Questo continente, l’Europa, è stato irrigato dal sangue di molti uomini e donne. Ha visto la nascita e il tramonto desiderato di totalitarismi. Molta violenza, spesso ingiustificata e, per questo, ancora più assurda. L’Europa è nata proprio per mettere fine a questa violenza. Abbiamo deciso molti anni fa di stare insieme per rendere possibile la pacifica convivenza tra diversi popoli.

Cari giovani, non fatevi risucchiare nel vortice delle giuste lamentele nei confronti di una politica pragmatica e senza ideali che caratterizza l’attuale gestione della Unione Europea. Abbiamo fatto scelte sbagliate. Vi abbiamo consegnato una comunità europea fondata sulla convenienza e l’interesse. L’euro è il dio a cui abbiamo sacrificato persone, popoli. Abbiamo sputato sangue per restare in questa comunità europea a guida tedesca, grazie alla quale la Gran Bretagna, secondo me legittimamente, ha deciso per il divorzio. Però prego voi giovani, lo so che vi chiediamo molto, perché questa comunità europea vi dimentica e ricorda solo i vecchi senza storia, non perché vecchi anagraficamente, ma in quanto vecchi nei pensieri e nella vita, prego voi giovani di tenere alta la bellezza di incontrarsi come diversi in un’unica idea. L’idea è quella che ci sia una casa comune che accolga le diversità dei popoli e che inventi una politica e un’economia che renda possibile questa casa, questo incontro. Abbiamo le risorse storiche e culturali per puntare a questo obiettivo. Non un’Europa fatta dai banchieri e dai finanzieri, ma un’Europa fatta da voi giovani, che vi incontrate e vi conoscete reciprocamente, senza nostalgie, ma con la voglia di mettere in gioco la vostra memoria singolare, la vostra storia.

Non lasciatevi prendere dalle paure, semplicemente offrite agli altri quello che siete, nel dialogo. E’ alla vostra voglia di incontro e di confronto che l’Europa deve rispondere per essere credibile. Non è la paura dei vecchi inariditi e senza forze, che pensano alla propria identità come esclusione, che deve essere la propria guida in questo dialogo. E’ la vostra identità etnica, religiosa e politica disposta al dialogo e alla costruzione di un possibile futuro insieme che deve essere la vostra guida. A voi giovani britannici e europei consegniamo questo compito. Probabilmente noi non ne siamo più capaci. Sarete voi a riprendere il testimone di uomini come Alcide De Gasperi. Forse diventerete fautori di una politica più consapevole dei valori che ci hanno consegnato coloro che sono venuti prima di noi. Noi non ne siamo stati all’altezza, presi come siamo dalla convenienza. De Gasperi è morto povero, dimenticato da tutti, ma, senza di lui e di altri politici di quel tempo, non ci sarebbe stata l’Europa, con tutto quello che essa ha voluto dire per noi in termini di libertà e convivenza civile. Spiace vedere che questa storia sia stata completamente dimenticata dai politici attuali….

Cari giovani, ve lo dico con tutto il cuore, con questi politici potrete al massimo riuscire a programmare il pasto del giorno dopo, e lo mangerete condito di delazione, di sospetto, di risentimento e violenza. Questi sono uomini e donne privi di se stessi, senza idee per il futuro e senza etica, a parte l’etica del portare a casa tutto e subito. Con costoro non troverete futuro, perché il futuro è di coloro che perseguono la giustizia, la pace, la libertà, anche quando quest’ultima riserva delle sorprese, perché non etero diretta. Siate anarchici della giustizia, della pace e della libertà. Non appiattitevi sulla cultura della morte e della non speranza, una cultura imposta dall’Europa attuale, che pensa soltanto a come far morire la gente senza sofferenza, o addirittura a far scegliere il suicidio chiamato eutanasia, proprio per non immischiarsi nella sofferenza altrui, eccezion fatta per la prestazione di una mano che inietta una siringa che fa morire. Questa Europa di morte e di sterilità voi giovani non la meritate. La meritiamo noi, che abbiamo sopportato di tutto per interessi economici. Molti dicono che, senza l’Europa, saremmo nel terzo mondo. Ma almeno il terzo mondo è vivo! Noi siamo zombie che mangiano le carni dei più deboli. Io sono una povera voce, nato convinto europeista e tradito dall’Europa targata Germania. Ma anche targata Italia, Francia, etc etc.

Se volete stare insieme come amici, cari giovani, non fatelo solo come interesse. L’amicizia per interesse non tiene, infatti la Gran Bretagna è uscita dall’Europa perché non aveva interesse a restarci, o magari si, ma l’ignoranza sulle questioni ha vinto. Ma anche la Germania rimane con noi solo per interesse, non condivide ideali, ha guardato solo al proprio tornaconto. Tocca a voi giovani, se lo ritenete giusto, ribellarvi a questo futuro sterile al quale vi abbiamo consegnato. Per quanto mi riguarda io vi darò una mano. Resta molto buona gente che dall’euro, dalla crisi economica e dalla austerità imposta dalla Germania è uscita povera, risentita. Tocca a voi, insieme a noi, spiegare a queste persone che vale la pena soffrire insieme per un futuro migliore. Un futuro diverso da quello dello sperpero delle banche e della finanza, per le quali vengono bruciati risparmi delle famiglie, senza che venga riconosciuto alle vittime un volto, una storia, una dignità. Il tutto con la complicità degli Stati e della Unione Europea. Insomma cari giovani, noi vi lasciamo una grande eredità, ma non siamo disposti a dare nulla per quell’ideale, il nostro ideale è il conto corrente che non vale più nulla, e speriamo nel Grillo di turno, perché pensiamo che abbia la ricetta per salvarci con le sue battute. Ma, spero l’abbiate capito, o stiamo insieme, noi europei, perché insieme soffriamo e godiamo per un certo tipo di società che ha al centro del proprio interesse la singolarità delle culture, perché le ritiene una ricchezza da appoggiare anche economicamente, o altrimenti vi troverete con politici burocrati, esecutori testamentari di un’Europa morente.

Cari giovani, avete molte responsabilità, vorrei tanto darvi una mano. Ma, se ci siete e vi interessa il vostro futuro, battete un colpo. Io credo ancora nell’Europa, ma non in questa Europa.

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