In arrivo il Nobel Frank Wilczek
«Fisica: una nuova età dell'oro»

Un nonno è italiano, l'altro polacco ma Frank Wilczek, Nobel per la fisica 2004, delle due lingue conosce solo alcune parole. Nato e cresciuto nel Queens, affascinato fin da bambino dalla bellezza dei numeri, è approdato alla ancor più magica fisica quantistica.

Un nonno è italiano, l'altro polacco ma Frank Wilczek, Nobel per la fisica 2004, delle due lingue conosce solo alcune parole. Nato e cresciuto nel Queens di New York, affascinato fin da bambino dalla bellezza dei numeri, dalla matematica è approdato alla ancor più magica fisica quantistica.

È atteso a BergamoScienza sabato 19 ottobre (Teatro Donizetti, ore 21) per la conferenza conclusiva del festival.

Il Nobel a Higgs per il bosone corona un po' la ricerca di tutti i fisici quantistici?
«Sì, di quelli che hanno vinto il Nobel e anche degli altri, perché la ricerca è un continuum nel quale si inseriscono dei picchi. Higgs è sicuramente un picco, le sue intuizioni sono state molto, molto profonde».

Cosa sta avvenendo nel mondo della fisica?
«Prima del ventesimo secolo ci interessava capire come funziona la natura. Adesso che cos'è la natura. Sembra essere una sorta di griglia che riempie lo spazio ed è piena di attività spontanea»

Dieci anni dopo il Nobel, di cosa si sta occupando?
«In questo momento di cose più pratiche. Le scienze si stanno sempre più contaminando, le tecnologie ci permettono di fare ricerca in modi totalmente nuovi. Oltre a cercare nuove leggi, è importante trovare un uso creativo per quello che già conosciamo. Siamo agli inizi dell'esplorazione delle possibilità offerte dalla meccanica quantistica. Possiamo portare l'elettronica a nuove frontiere, verso computer quantici o dispositivi più efficienti nel catturare l'energia solare. E forse in futuro tornerò a occuparmi di come funziona la mente...».

Tutto su L'Eco di Bergamo del 12 ottobre

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