Bergamo alla Mostra del Cinema
con un documentario su Manzù

Riflettori accesi sulla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’appuntamento con il grande cinema - dal 2 al 12 settembre – prevede anche una serie di proposte che recano la firma di Bergamo. Venerdì 4 settembre alle 19,45 alla Sala Volpi nell’ambito della Sezione «Questi fantasmi 2» sarà proiettata una pellicola del regista Glauco Pellegrini dedicata a tre artisti celebri, fra i quali il bergamasco Giacomo Manzù. Si tratta di tre esempi di documentario d’arte, realizzati da Pellegrini nell’arco di vent’anni. Gli artisti, Giacomo Manzù, Alberto Sughi e Giovanni Omiccioli, sono visti al lavoro e nei luoghi a loro più cari, che tante volte sono stati fonte d’ispirazione per le loro opere. Giacomo Manzù è rappresentato nello studio, circondato dalle sue sculture.

Va poi segnalata la presenza di un giurato bergamasco nella giuria Controcampo Italiano presieduta da Carlo Lizzani. Si tratta di Giulio Questi, nato a Bergamo nel marzo 1924, che sarà in giuria con Marina Sanna. Infine ricordiamo che sarà proiettato il 3 settembre «Videocracy», il documentario firmato da Erik Gandini. La pellicola non sarà nelle sezioni ufficiali del Festival, ma nelle due sezioni autonome: la «Settimana internazionale della Critica (SCI)» e le «Giornate degli Autori». Scartato da «Orizzonti», è stato poi ripescato dalla SCI Il documentario, prodotto dalla svedese Atmo con la danese Zentropa e distribuito dalla Fandango, diretto da Erik Gandini, racconta in ottanta minuti, attraverso la forma del reportage, l’Italia berlusconiana con i suoi cambiamenti.

«Non è una pellicola su Berlusconi, ma sull’Italia berlusconiana - sottilinea il cineasta -: è l’Italia delle veline, dei tronisti e di gente smaniosa solo di apparire, dove la televisione ha preso il posto della democrazia». Gandini, 40 anni, ha lasciato Bergamo nell'85 per stabilirsi in Svezia, dove ha diretto quattro documentari, da «Amerasians» a «Surplus», invettiva contro la società dei consumi, fino a «Gitmo» sulla prigione di Guantanamo e a «Chi ha tradito Che Guevara».

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