Al Donizetti c’è «Sarto per signora»
Con Feydeau la risata è graffiante

Feydeau fa ridere e graffia. Il «Sarto per signora» nella versione diretta da Valerio Binasco arriva da martedì sera al Donizetti, con Emilio Solfrizzi.

Feydeau è il comico eretto a scienza applicata: tempismo, ritmo, frequenze, entrate ed uscite, scambi di persona. È matematica, in forma di copione teatrale. A vederlo (e pure a leggerlo) pare facile, ma per interpretarlo bisogna possedere tutto l’artigianato (e l’ingegneria) teatrale.

Uno spettacolo che è un bel banco di prova. Per Binasco in particolare, uno che ha firmato regie belle e intelligenti ma di tutt’altra natura. Alcuni dei migliori spettacoli della nostra drammaturgia attuale, per esempio: «Bar» e «Il cortile» di Spiro Scimone, «Peanuts» di Fausto Paravidino. Ma anche un classico contemporaneo come «Tradimenti» di Harold Pinter.

Qui si tratta di reggere uno dei personaggi più brillanti e divertenti del teatro mondiale, quel dottor Moulineaux (che in Italia fu uno strepitoso Alberto Lionello) che vorrebbe tanto tradire la moglie, e si trova invece ad imbastire bugie in serie da autentico virtuoso, spacciandosi per sarto in un appartamento che è tutto fuorché intimo e discreto.

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