L’ultimo desiderio di Trento Longaretti
«La mia salma in una bara rossa»

Il feretro di Trento Longaretti nell’abitazione di via Borgo Canale. I funerali sono in programma sabato nel Duomo di Città Alta.

Con ogni probabilità sarà sepolto in una bara rossa, un colore che piaceva molto a Trento Longaretti e pare che avesse espresso questo suo desiderio ai familari. Un gesto simbolico che racchiude la vita del maestro Trento Longaretti, quel legame verso il colore e verso l’arte cui è stato fedele per tutto un secolo, contrassegnato da una produzione artistica sconfinata, ricca di riconoscimenti, pregna di successi.

Mercoledì nell’abitazione di via Borgo Canale al civico 23, attorno alla salma di Longaretti si sono riuniti i più stretti familiari, fra i quali le figlie dell’artista, Serena e Maddalena, il figlio Franco e gli altri congiunti e amici di famiglia, che desideravano condividere assieme i ricordi personali del loro «Trento». «Per qualche giorno è stato ricoverato alla clinica San Francesco - dice rassegnata la figlia Serena -, la situazione che inizialmente sembrava stabile è poi precipitata repentinamente. Siamo ancora frastornati». I funerali sono stati fissati per sabato 10 giugno alle ore 10 presso il Duomo di Bergamo in Città alta. Per la giornata di giovedì sono previste le visite delle autorità e di tanti artisti che hanno conosciuto e stimato il maestro.

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