«Olivo e Pasquale» va in scena
E torna anche il «Caffè del Teatro»

In attesa del debutto di venerdì al Sociale, una serie di appuntamenti a contorno dell’evento donizettiano.

In attesa del primo titolo operistico donizettiano, l’opera buffa «Olivo e Pasquale» (in prima rappresentazione in età moderna nell’edizione di Napoli del 1827; revisione sui materiali coevi a cura di Maria Chiara Bertieri per la Fondazione Donizetti) tornano in sala Riccardi (Teatro Donizetti) i «Caffè del Teatro», presentazioni al pubblico dei titoli operistici in programma, curate dalla sezione scientifica della Fondazione Donizetti. «Olivo e Pasquale» andrà in scena venerdì 28 ottobre alle ore 20,30, domenica 30 alle 15,30 e sabato 26 novembre alle 20,30, sempre al Teatro Sociale. I biglietti sono esauriti: lista di attesa attiva alla biglietteria del Teatro Donizetti.

In coincidenza con le recite di venerdì 28 e domenica 30 ottobre sarà attivo un servizio di bus navetta gratuito per gli abbonati, in partenza dal Teatro Donizetti mezz’ora prima dell’inizio e arrivo in Città Alta (Colle Aperto); la navetta farà il percorso inverso mezz’ora dopo la fine delle rappresentazioni. Inoltre tutti coloro in possesso di biglietto o abbonamento possono utilizzare gratuitamente i mezzi Atb per recarsi al Teatro Sociale in coincidenza con gli spettacoli.

Giovedì 27 ottobre alle ore 18 appuntamento con Maria Chiara Bertieri e Paolo Fabbri (direttore scientifico della Fondazione) dedicato appunto all’opera in scena al Sociale cui seguirà un aperitivo offerto da San Lucio Events (ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili). «Olivo e Pasquale» fu presentata in prima a Roma per il carnevale 1827; su libretto di Jacopo Ferretti è una commedia borghese (derivata da una pièce di Antonio Simone Sografi), quasi nella tradizione goldoniana, arricchita di moderni ingredienti del repertorio francese larmoyant; protagonisti sono Olivo e Pasquale, due fratelli mercanti di Lisbona dal carattere opposto: il primo burbero e dedito esclusivamente al lavoro, l’altro affettuoso e indulgente (ruolo in napoletano), la cui diversità esploderà in divertenti quanto modernissimi episodi quando si tratterà di definire il matrimonio di Isabella, figlia di Olivo e promessa a Le Bross, ma innamorata di Camillo, «ragazzo di bottega» dell’azienda di famiglia. A Bergamo l’opera verrà presentata la versione dell’autunno 1827, realizzata per il Teatro Nuovo di Napoli sotto la supervisione di Donizetti stesso e ricostruita per quest’occasione da Maria Chiara Bertieri, con l’alternanza di dialoghi parlati e «numeri» cantanti, alla maniera dell’opéra-comique, con la parte di Pasquale in napoletano.

L’allestimento di «Olivo e Pasquale» è firmato da operAlchemica, cioè da Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi, registi che nel 2015 hanno segnato l’estate bergamasca con Donizetti Alive. Del team di operAlchemica fanno parte anche l’assistente alla regia Simona Stranci e il light designer Luigi Biondi. Il progetto per Olivo e Pasquale nasce certamente come «sperimentale» poiché affidato a un gruppo di artisti anagraficamente giovani ma di rilievo, ai quali Bergamo offre un’occasione di prestigio. Giovani ma di prestigio anche gli interpreti per questa «opera studio»: Bruno Taddia e Filippo Morace, Laura Giordano e Pietro Adaini, Matteo Macchionni, Edoardo Milletti, Silvia Beltrami e Giovanni Romeo, affidati alle cure di una bacchetta esperta come quella di Federico Maria Sardelli, che salirà sul podio dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, composta anch’essa da giovani strumentisti selezionati tra i migliori diplomati in Italia e all’estero. Un’occasione ulteriore quindi per consolidare la proficua collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala, avviata nel 2015 e che ha portato alla realizzazione di iniziative comuni sia di carattere formativo sia artistico, come il Laboratorio sulla vocalità donizettiana che, alla sua seconda edizione, si svolgerà dal 2 all’11 novembre.

Venerdì 28 ottobre, dalle 9 alle ore 18, nelle sale della Casa Natale di Donizetti (via Borgo Canale 14), si svolgerà il convegno Vent’anni dopo: Gavazzeni tra «parole e suoni», organizzato dalla Fondazione Donizetti con l’Associazione Nazionale Critici Musicali. Gianandrea Gavazzeni, musicista, direttore d’orchestra e intellettuale bergamasco il cui nome è profondamente legato al repertorio donizettiano e alla nascita della Fondazione Donizetti, viene quest’anno ricordato con particolare attenzione nei vent’anni dalla scomparsa; a lui infatti è dedicata l’intera attività artistica 2016. Il programma del convegno, pensato da un comitato scientifico composto da Livio Aragona, Andrea Estero, Angelo Foletto, Federico Fornoni, prevede una sessione mattutina intitolata «Parole e suoni, la critica musicale tra antichi maestri e nuovi modelli informativi» in cui saranno affrontate le tematiche relative alle nuove direttrici della critica, del giornalismo musicale e dei nuovi modelli informativi, misurandoli sulle condizioni in cui tali attività erano esercitate negli anni di Gavazzeni; vi prendono parte figure di punta del giornalismo musicale italiano: Angelo Foletto, Presidente dell’Associazione nazionale critici musicali, Andrea Estero e Carlo Vitali, chiude Franca Cella con un intervento concentrato su Franco Abbiati, critico musicale del «Corriere della Sera» negli anni della maturità artistica e intellettuale di Gavazzeni. Nella seconda parte sarà delineato un ritratto del Gavazzeni critico e musicista, con studiosi esperti dei vari ambiti. Sarà anche l’occasione per presentare un nuovo numero dei «Quaderni della Fondazione». dedicato appunto a Gianandrea Gavazzeni. Ingresso libero sino ad esaurimento dei posti disponibili.

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