Sanremo tra Charlize e Conchita
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Seconda serata del Festival di Sanremo dopo il debutto di martedì nel segno della tradizione, un po’ piatto, formato famiglia, e segnato dal duetto tra Al Bano e Romina. Sul palco dell’Ariston mercoledì tra le Nuove Proposte si è vista anche un’accoppiata inusuale: nipote e nonno.

Parliamo di Gabriele Rosciglione, in arte il rapper 17enne Kaligola, con il nonno Giorgio Rosciglione, ex professore d’orchestra a Sanremo e per la prima volta alla guida dei suoi ex colleghi. «Quando mi hanno chiesto di scegliere un direttore ho pensato a mio nonno: un grande musicista che ha lavorato per 50 anni in questo mondo. E poi - aveva ammesso il 17enne candidamente - gli voglio tanto bene».

Tra i due, il più emozionato era sembrato però essere proprio il più esperto. «Essere direttore d’orchestra per mio nipote è un’emozione diversa da tutte quelle che avevo fatto prima. Ed è incredibile che sia stato proprio Gabriele a darmi questa opportunità». Ma Kaligola, il più giovane del lotto e in gara con «Oltre il giardino», è stato battuto nella prima sfida della serata dai KuTso (per loro il 59% delle preferenze) e dal loro brano «Elisa». I KuTso canteranno ancora venerdì nelle semifinali.

I primi cinque big della seconda serata a essere entrati in scena sono stati Nina Zilli, Marco Masini, Anna Tatangelo, Raf e il trio Il Volo. Entusiasmo e grandi applausi per il primo superospite, ovvero Biagio Antonacci che cantò a Sanremo la prima volta nel 1988. Molto toccante il ricordo dedicato a Pino Daniele: Antonacci ha cantato «Quando quando».

È stato il turno della splendida attrice, premio Oscar (2004 con Monster), Charlize Theron, statunitense di origine sudafricane, che è stata intervista dal presentatore Carlo Conti. Ecco la personale playlist dell’attrice: Tom Petty (Free Fallin), U2 (Who’s gonna ride your wild horses) ed Eros Ramazzotti (Un’altra te).

Ancora big in gara, ovvero - sempre in ordine di apparizione - Irene Grandi, Lorenzo Fragola (il vincitore dell’ultimo X Factor), Biggio e Mandelli (ovvero i «Due soliti idioti»), Bianza Atzei e Moreno.

«Non importa da dove vieni o come ti mostri, conta chi sei e io sono questo». Conchita Wurst, la drag queen austriaca con la barba che ha vinto l'ultima edizione dell'Eurovision Song Contest, ha portato all'Ariston il suo messaggio di apertura alla diversità e viene accolta dagli applausi dopo l'esibizione sulle note di «Heroes». Carlo Conti, che si è rivolto a Conchita chiamandola Tom (Neuwirth il cognome all'anagrafe), le ha chiesto se la barba l'abbia aiutata nella vittoria all'Eurovision, e Conchita ha risposto: «Sì, senza non sarei stata la stessa». In abito super scollato, corpetto chiaro e gonna lunga blu, con la barba e i capelli più corti rispetto alla vittoria all'Eurovision, Conchita ha mostrato, su invito del conduttore, la figura femminile che porta tatuata sulle spalle: «È mia madre, si chiama Helga».

Il menu degli ospiti ha compreso anche Joe Bastianich, che ha proposto una ricetta per un San Valentino da stomaco di ferro a base di spaghetti e meat balls (spaghetti e polpette), Vincenzo Nibali, vincitore del Tour de France e la bandiera dell’Inter Javier Zanetti, nella veste di ambasciatore Expo.

Alla fine della serata i quattro big che risultano a rischio eliminazione sono Biggio e Mandelli, Bianca Arzei, Moreno e Anna Tatangelo, mentre il trio Il Volo, favorito dai pronostici, si è guadagnato le ovazioni che un tempo l'Ariston tributava ad Al Bano.

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