Un pezzo di storia del cinema - Video
A Bergamo «La corazzata Potëmkin»

Si tratta di una delle più note e influenti opere della storia del cinema, e per i suoi valori tecnici ed estetici è generalmente ritenuto fra i migliori film di propaganda nonché una delle più compiute espressioni cinematografiche.

A cento anni di distanza dall’evento che cambiò il Novecento e i cui esiti ancora determinano parte degli assetti internazionali, la Biblioteca «Di Vittorio» della Cgil, Proteo Fare Sapere, la Fondazione Serughetti La Porta, Fiom-Cgil, Arci, in collaborazione con il Cinema Conca Verde, hanno organizzato a Bergamo un ciclo di incontri dal titolo «I dieci giorni che sconvolsero il secolo» per affrontare senza nostalgie né anatemi, il tema della Rivoluzione russa.

Dopo i primi due incontri molto partecipati, con Guido Carpi dell’Università di Napoli L’Orientale e Gian Piero Piretto dell’Università di Milano, è ora il momento della proiezione di un film cult, una pellicola leggendaria: lunedì 12 giugno alle ore 21 al Cinema Conca Verde di via Mattioli Roberto Villa della Biblioteca «Di Vittorio» e Giuseppe Perico del Conca Verde presentano, in una preziosa versione restaurata, La Corazzata Potemkin di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn (b/n durata 67 min. - Russia 1925).

Prodotto dal primo stabilimento del Goskino, a Mosca, fu presentato il 21 dicembre 1925 al teatro Bol’šoj. La prima proiezione aperta al pubblico avvenne il 21 gennaio 1926 Siamo a Odessa, 1905: a bordo dell’incrociatore Potemkin vi è un grave malessere. I marinai mal sopportano i soprusi del comandante. La situazione degenera quando il marinaio Vakulincuk dà l’esempio ai suoi compagni rifiutandosi di mangiare la carne avariata. Scatta la repressione. Viene ordinata la fucilazione di una parte dell’equipaggio, ma i soldati si rifiutano di sparare. La rivolta si propaga quando Vakulincuk viene ucciso da un ufficiale. Tutta Odessa scende in piazza, l’esercito spara su tutti, donne, vecchi e bambini. Si viene a sapere che una flotta sta puntando su Odessa. Il Potemkin esce in mare per la battaglia. Ma, ancora una volta, dalla flotta non parte nemmeno una cannonata contro i«compagni».

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