Una bergamasca alla «corte» di Macron
Ferrazzi nello staff del presidente francese

Il suo ritorno in Italia è durato solo poco più di due mesi. Per la bergamasca Claudia Ferrazzi si sono rispalancate le porte della Francia.

Non quelle di un ingresso secondario, ma di quello principale: chiamata direttamente dal neo presidente Emmanuel Macron, che l’ha voluta nel suo staff per occuparsi di cultura. È il suo forte, visto che negli ultimi anni è stata ai vertici del Louvre dopo essere passata all’Accademia di Francia a Villa Medici, a Roma, e all’Unesco. L’ultimo incarico è stato a Palazzo Marino, direttrice del marketing territoriale del Comune di Milano. Un lavoro durato solo due mesi, prima dell’offerta irrinunciabile arrivata d’Oltralpe. Nata a Bergamo, dopo gli studi al liceo Sarpi Claudia Ferrazzi si è laureata allo Iulm di Milano. Poi la scelta di proseguire gli studi all’estero con un master in politica europea a Bruxelles e la prestigiosa École nationale d’administration (Ena). A Parigi è stata vice amministratore generale del Louvre, nel 2013 è tornata in Italia, a Roma, dove, a Villa Medici, ha ricoperto il ruolo di segretario generale dell’Accademia di Francia. Il ministro ai Beni culturali Franceschini l’ha chiamata a far parte del Consiglio superiore dei Beni culturali per la sezione arte e archeologia. Poi Milano e ora il ritorno a Parigi. Macron ha sempre avuto uno stretto rapporto con lei fin dal suo incarico all’Ispezione generale delle finanze (Igf, 2007-2011), l’organo di controllo, valutazione e consiglio al governo francese.

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