Ecco Fifa 18
tra sogno e realtà

Con piccole ma mirate migliorie al gameplay e l’introduzione di novità alle sue modalità principali (FUT, Carriera e Il Viaggio) Fifa 18 torna anche quest’anno più in forma che mai. Andiamolo a scoprirlo con la nostra recensione.

Piattaforma: Xbox One, Xbox 360, PS3, PS4, PC, Nintendo Switch

Genere: Calcio

Produttore/Sviluppatore: EA Sports

Distributore: Electronic Arts

PEGI: 3

Trattato nel dettaglio PES 2018 la scorsa settimana, che convince sempre più nel gameplay ma meno nei contenuti, ora tocca al competitor di sempre FIFA 18 che negli ultimi anni è riuscito a imporsi sulla controparte Konami grazie ad una maggior attenzione nei dettagli e una giocabilità apprezzata dai fan del calcio virtuale. Sembra che con questo nuovo capitolo FIFA abbia confermato la sua posizione.

Partiamo subito dall’aspetto principe: il campo. Sin dalle prime azioni ci si rende conto di quanto il feeling sia molto vicino a quello dello scorso anno, seppur con qualche limatura, come da tradizione. In primis si percepisce maggiormente la fisicità dei calciatori e, in generale, la velocità di gioco (comunque personalizzabile dal menu)è stata tarata leggermente verso il basso. Risulta inoltre più difficile superare le difese avversarie, e si nota una maggior reattività dei calciatori con l’aggiunta di tante nuove animazioni, anche piccole, a rendere le movenze sempre più precise e ovviamente realistiche.

Per quanto riguarda il gioco di squadra, FIFA 18 stimola un maggior coinvolgimento di tutti gli undici in campo, sia perché meglio posizionati in campo e sia grazie ad una intelligenza artificiale – non ancora perfetta - ma più realistica e precisa rispetto allo scorso anno. Un po’ come anticipato anni fa da PES con il Team ID e il Player ID, anche FIFA 18 ricalca ora l’atteggiamento delle squadre reali, perlomeno quelle più famose, con il tiki taka del Barcellona o il pressing asfissiante dell’Atletico Madrid. Situazione già visto lo scorso anno, ma in FIFA 18 è ancora più evidente. Ovviamente i top player di turno possono ancora rompere la partita da un momento all’altro con una delle loro giocata ma, d’altronde, questo accade anche nella realtà. Giusto?

Come già visto lo scorso anno, il passaggio dal motore grafico Ignite Engine al Frostibite ha fatto benissimo all’estetica del gioco. L’impatto visivo, complice anche una regia altamente spettacolare e televisiva, è su alti livelli, tanto è vero che si può ormai dire che il confine fra il guardare una partite reale o una di FIFA si fa sempre più sottile. Sempre ottima la componente sonora, e buona la telecronaca affidata a Pierluigi Pardo e Stefano Nava, anche se si comincia a sentire il bisogno di una telecronaca più realistica e meno “ingessata”. Pardo fa come sempre la parte del leone e se affiancato da una spalla altrettanto dinamica – e non da questo spento Nava – si potrebbe fare un importante salto di qualità nel racconto del match.

I contenuti anche quest’anno cavallo di battaglia della produzione EA Sports. Oltre alle tante modalità come amichevoli (in locale e online), Stagione, Pro Club e il calcio femminile sono tre i protagonisti indiscussi dell’esperienza FIFA: Ultimate Team, la modalità gestionale online in cui è possibile creare il proprio “Dream Team” acquistando e scambiando giocatori come fossero figurine ,Carriera (allenatore o giocatore) e Il Viaggio, tutte e tre ulteriormente arricchiti. In FUT la novità principale è rappresentata dalle “Icone”, ovvero top player del passato come Maradona, Pelè o Ronaldo disponibili in tre varianti. La modalità Carriera (da allenatore) riceve una importante implementazione a livello di trattative, con la possibilità di gestirle in prima persona, e sono state aggiunte nuove opzioni per i trasferimenti.

Discorso completamente a parte per il Viaggio, seconda puntata della modalità narrativa già vista lo scorso anno e tanto acclamata da giocatori e critica. Come l’anno scorso, il giocatore veste i panni di Alex Hunter, calciatore di grande talento e una delle nuove promesse del calcio inglese.

Se l’anno scorso seguimmo le orme di Hunter dalle giovanili fino alla Premier League passando per la Championship, quest’anno la carriera assume una dimensione più ampia, con il calciatore chiamato a giocare per un top club europeo di un campionato diverso dalla Premier (e non solo). Purtroppo non si può ancora modificare l’aspetto di Alex, ma EA Sports ha aggiunto la possibilità di personalizzare il calciatore con tatuaggi, taglio di capelli, abiti fuori dal campo e il modo in cui porta la divisa in campo; tutte opzioni che si sbloccano raggiungendo determinati obiettivi in campo. Il Viaggio “parte seconda” non si limiterà al solo sogno calcistico di Hunter, ma andrà ad approfondire le radici familiari del protagonista attraverso dialoghi più ficcanti rispetto al passato, un taglio cinematografico che gli amanti del calcio apprezzeranno sicuramente e la possibilità di giocare anche nei panni di altri personaggi. Il Viaggio si conferma un importante valore aggiunto per Fifa. E questa volta l’avventura nei panni di Alex Hunter dura anche di più.

Anche quest’anno EA Sports è andata a limare alcuni piccoli aspetti del gameplay offrendo un’esperienza di calcio virtuale più realistica e precisa dell’edizione passata. Diverse novità – non stravolgenti ma comunque apprezzabili - sono state aggiunte alle modalità Carriera, Fut e Viaggio. Ed è sopratutto quest’ultima che, ancora una volta, alza l’asticella della qualità complessiva del prodotto offrendo un contenuto fresco ed originale. Speriamo vivamente che Il Viaggio torni ancora il prossimo anno.

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