Uncharted 4
Un’avventura straordinaria

Uncharted 4: Fine di un Ladro esalta tutti gli aspetti che hanno fatto la fortuna della saga attraverso una maggior libertà d’azione, ambientazioni più vaste e una direzione artistica da lasciare letteralmente senza fiato. Questo quarto capitolo è senza dubbio la conclusione che tutti i fan desideravano.

Piattaforma: PlayStation 4

Genere: Action-Adventure

Sviluppatore: Naughty Dog

Produttore: Sony Computer Entertainment

Distributore: Sony Computer Entertainment

PEGI: 16

Il videogioco d’avventura non è più stato lo stesso da quando, nell’ormai lontano 2007, Naughty Dog ha portato la saga di Uncharted su PlayStation 3. In pochi non si sono innamorati a prima vista dell’adventure game in esclusiva Sony, dotato di un gameplay totalmente a servizio della spettacolarità e una narrativa dal taglio cinematografico sostenuta da personaggi indimenticabili; su tutti il simpatico e carismatico protagonista.

Uncharted 4: Fine di un Ladro è il capitolo conclusivo della serie che vede protagonista il simpatico e fascinoso cacciatore di tesori Nathan “Nate” Drake. A distanza di cinque anni dal terzo capitolo, il buon Nate ha abbandonato definitivamente la ricerca di tesori e città antiche e lavora come sommozzatore in una società di recupero relitti sommersi, conducendo una vita del tutto anonima a fianco della moglie Elena. Una vita che, però, comincia a stargli stretta. L’astinenza da avventura si fa dunque sentire, ed esplode definitivamente quando compare il fratello Sam – che si pensava fosse morto – il quale gli propone di tornare in azione. Un’offerta che Nathan non potrà rifiutare. I due fratelli partiranno allora alla ricerca del tesoro del famoso pirata Henry Every, ma l’indagine, ovviamente, sarà molto più difficile del previsto.

Come da tradizione, la narrazione di Uncharted 4 è uno dei punti di forza dell’esperienza. L’incipit utile all’introduzione del fratello e della nuova vita casalinga del protagonista è quasi completamente passivo, una sorta di prologo filmico in cui non si prende quasi in mano il gamepad – ad eccezione di qualche sequenza – e che serve a calare meglio il giocatore nella parte. Dopo tre capitoli basati sui cliché del film d’avventura ci si aspettava probabilmente qualcosa di diverso, di più azzardato, ma il plot di Uncharted 4 è talmente grandioso, esplosivo, denso, ben diretto e sostenuto da alcuni dei personaggi più realistici e tangibili dell’intera storia videoludica da riuscire ancora a stupire e far sognare; facendo dimenticare ben presto le riserve. Uncharted 4 è senza dubbio quello che di meglio riesce ad esprimere attualmente il mercato videoludico in termini di esposizione narrativa.

Squadra che vince non si cambia, e allo stesso modo la ricetta di Uncharted che prevede platforming, azione ed enigmi è rimasta invariata. Quello che cambia, invece, è il dosaggio degli ingredienti. Se nei precedenti capitoli si aveva una certa predominanza delle fasi di shooting, in Uncharted 4 il protagonista è, invece, il platforming: ancora più spettacolare, dinamico e con qualche piccola novità, come le scarpate su cui scivolare prima di aggrapparsi ad un appiglio in salto e una fune con rampino da sfruttare per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili oscillando, salendo o calandosi. Balzare da un muro all’altro non è più semplice e immediato come in passato, ma prima di cominciare la scalata sarà necessario uno studio preventivo dell’ambiente circostante. Questo è possibile grazie ad un mondo di gioco più vasto e strutturalmente complesso rispetto ai vecchi capitoli. Un’impostazione più aperta delle mappe ha giovato ovviamente anche alla componente shooting e allo stealth, che come già detto avranno però meno spazio.

La libertà d’azione di cui hanno tanto parlato gli sviluppatori in fase di campagna pubblicitaria non è dunque uno specchietto per le allodole, ma è realtà. Ovviamente non siamo di fronte ad un open world e la linearità tipica degli story-driven come Uncharted è rimasta, ma scenari più ariosi e fasi di esplorazione, anche a bordo di una jeep o un motoscafo totalmente controllabili, riescono a donare un senso di libertà che rende l’esperienza ancora più stimolante e credibile. La perlustrazione con i mezzi è uno degli aspetti che ci ha convinti meno, forse troppo lenta e diluita per stare all’interno di una produzione tanto concitata e pregna di azione.

Il gameplay altamente spettacolare viene ulteriormente magnificato dal comparto estetico. Si dice spesso che la grafica non è tutto, ma nella saga Uncharted ha sempre fatto la differenza, e Uncharted 4 non fa eccezione, anzi. Nel nuovo titolo targato Naugty Dog non si potrà fare a meno di fermarsi continuamente ad ammirare il paesaggio, assaporare i bellissimi scorci da cartolina confezionati ad arte dai ragazzi di Naughty Dog mentre si scala una torre diroccata o ci si lancia nel vuoto. Non solo è la potenza di calcolo del sempre ottimo motore grafico proprietario a stupire, ma è soprattutto una direzione artistica capace di disegnare su schermo scenografie indimenticabili e mai banali, che si tratti di una fatiscente e fetida prigione spagnola o di una lussuosa villa signorile italiana. Uncharted 4 non è solo da giocare, è un’esperienza visiva tutta da vivere, un’avventura fatta di luoghi incantevoli da esplorare e visitare.

Per quanto riguarda il multiplayer, Uncharted 4 offre otto mappe e tre modalità di gioco differenti: il classico Deathmatch a squadre; Controllo, in cui si devono conquistare dei punti sulla mappa e mantenerli; e Saccheggio, una variante di cattura la bandiera. Il giocatore potrà vestire i panni dei personaggi di tutti i capitoli della saga ed è presente un sistema di upgrade. In Uncharted il multiplayer è da sempre una componente ancillare, utile ad offrire qualche ora di gioco aggiuntiva ma che non ha decisamente nulla da spartire con le emozioni offerte dal singolo giocatore.

Uncharted 4: Fine di un Ladro è senza dubbio la conclusione che i fan della saga desideravano. Questo quarto ed ultimo capitolo esalta, infatti, tutti gli aspetti che hanno fatto la fortuna delle avventure di Nathan Drake attraverso una maggior libertà d’azione, ambientazioni più vaste e una direzione artistica da lasciare letteralmente senza fiato. Non sarà facile abituarsi all’idea che questa sia l’ultima avventura in compagnia di Nate.

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