Antiterrorismo: aeroporto e Oriocenter
sorvegliati speciali dai carabinieri del Sos

La nonna tira per un braccio la nipotina: «Guarda!» e la piccola sgrana gli occhi di fronte a quel gruppo di uomini in divisa blu scuro, armati e con i giubbotti antiproiettile, che passano nella galleria dell’Oriocenter in un tranquillo giovedì mattina.

Ai suoi occhi probabilmente saranno sembrati appena usciti da un film: l’espressione è incuriosita, come quella dei tanti adulti che si soffermano a osservare i carabinieri della Sos (Squadra operativa di supporto), creata dopo gli attentati di Parigi e addestrata dagli specialisti del Gis.

Sono gli uomini dell’antiterrorismo, inviati a Bergamo il sabato prima di Pasqua dal Ministero dell’Interno. Non si sa per quanto tempo resteranno fissi nella nostra provincia, per ora la decina di uomini si divide su tre turni ed è pronta a intervenire 24 ore su 24 in caso di emergenza.

Le squadre Sos sono state inviate in altre grandi città d’Italia in cui ci sono diversi «obiettivi sensibili»: Roma, Milano, Venezia, Firenze, Padova, Verona, Bologna. D’altra parte Bergamo ha il terzo aeroporto d’Italia per numero di passeggeri, un grande centro commerciale proprio di fronte allo scalo e diversi altri luoghi in cui si concentra un gran numero di persone. E soprattutto siamo in stato di allerta 2, quello immediatamente precedente l’attacco in corso.

Lo stesso capo della polizia, Alessandro Pansa, ha inviato a prefetti e questori una circolare in cui spiega che dopo Bruxelles l’Italia si trova in una fase di «pre-allarme per probabili o imminenti atti terroristici. Vanno prese dunque tutte le misure possibili per prevenirli, rafforzando controlli anche in prossimità di caselli, barriere e snodi stradali maggiormente congestionati, oltre che nei luoghi di culto, porti, aeroporti, terminal bus, stazioni ferroviarie e metropolitane».

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