Far West a Dalmine: tre ai domiciliari
Ma di chi sia la droga resta un mistero

Tre agli arresti domiciliari e due liberi. È quanto ha deciso lunedì 16 novembre il gip Ciro Iacomino a riguardo dei 5 albanesi arrestati dopo la sparatoria di venerdì a Sforzatica di Dalmine.

Un episodio che rimane ancora avvolto dal mistero, perché alcuni degli arrestati sono risultati estranei ai fatti e perché alla cattura manca ancora qualcuno. Bisogna poi capire a chi appartenessero i 412 grammi trovati per strada in prossimità dell’agguato e a che cosa servissero i 157 mila euro sequestrati nell’abitazione in uso a uno degli arrestati.

I fatti portano a un regolamento di conti nell’ambito del traffico di droga. A terra resta Gazmend Hyka, 40 anni, ferito da una coltellata all’addome. Poco più tardi, in un’abitazione di via Albegno a Dalmine, i carabinieri arrestano Masar Harizi, colpito al fianco da un proiettile. I due ieri, interrogati dal gip in ospedale, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Entrambi gli arresti sono stati convalidati per quanto riguarda la rissa aggravata e le lesioni: i due restano ai domiciliari, per ora in ospedale. Gli altri tre arresti non sono stati convalidati, e per nessuno dei 5 il gip ha rilevato i gravi indizi di colpevolezza a riguardo della droga. Ai domiciliari anche Renard Harizi, 25 anni, parente di Masar, accusato di rissa aggravata, spaccio e ricettazione.

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