In aereo con 1.119 uccellini morti
Otto cacciatori finiscono nei guai

Scoperti a Orio al Serio, rientravano dalla Romania con prede appartenenti a specie protette. Il carico era nascosto nelle valigie.

Una scoperta incredibile quella avvenuta allo scalo di Orio al Serio nella tarda mattinata di martedì scorso: 1.119 tra pispole, voltulini, tottovilli, lucherini, ballerine, fanelli, cardellini e strillozzi uccisi e poi stipati in grandi valigie insieme a placche refrigeranti, per meglio conservarne la carne.

A intercettare il carico sono stati gli uomini della Guardia di Finanza della compagnia di Orio al Serio, agli ordini del capitano Nicola Gazzilli, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle dogane e i carabinieri forestali di Brescia. L’operazione congiunta ha portato alla denuncia a piede libero di otto cacciatori (residenti nelle province di Brescia e di Vicenza), che rientravano all’aeroporto di Orio con un volo di linea proveniente da Bacau. Sono accusati di aver abbattuto illegalmente gli animali (specie protette, ora sotto sequestro) e di averli trasportati di frodo in Italia.

Sulla vicenda La Lipu (Lega italiana protezione uccelli) sarà parte civile nell’eventuale processo a carico delle persone denunciate. «Saremo parte civile al processo contro questi cacciatori - dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu - perchè meritano una punizione esemplare. Uno scandalo, quello della caccia all’estero, di cui si parla poco ma che costituisce un grave problema per gli uccelli migratori, un patrimonio che appartiene a tutta la comunità. «Se iscritti ad associazioni venatorie sarebbe il caso che questi bracconieri venissero espulsi dalle loro stesse organizzazioni - conclude la Lipu -. Non si può tacere di fronte a questo furto di biodiversità e al business milionario che ruota attorno la tragica farsa del turismo venatorio. Questa vicenda rappresenta una pessima figura dell’Italia a livello comunitario».

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