Nuove polpette avvelenate
La segnalazione da Seriate

La foto è stata postata in Facebook e si tratta di bocconi avvelenati, trovati a Seriate in via Puccini.

Recuperate sulla pista ciclabile, la foto è on line per essere condivisa e fare la segnalazione ai tanti padroni di cani nella zona di via Puccini a Seriate. Purtroppo non è il primo caso e proprio pochi giorni fa un’altra allerta arrivava nella zona di Gazzaniga.

Nuovi casi di avvelenamento di cani da parte di ignoti si sono infatti verificati nei giorni scorsi in via Leone XIII, a Orezzo, frazione di Gazzaniga. Due meticci e un setter sono dovuti ricorrere con urgenza alle cure del veterinario che ha salvato loro la vita. I tre animali, già presi di mira in passato (2014), hanno mangiato dei bocconi avvelenati (polpette di carne ritrovate sul posto) a base di fosforati e metaldeide, comunemente definiti lumachicidi per l’uso che se ne fa in agricoltura, che hanno provocato nel loro organismo effetti tossici e crisi convulsive.

Il tempestivo intervento del veterinario che li ha sottoposti a terapia intensiva ha consentito di sottrarli a sofferenza atroci e alla morte. I nuovi episodi sono stati denunciati ai carabinieri della stazione di Fiorano al Serio che hanno avviato le indagini per individuare l’autore di questi fatti che costituiscono grave pericolo non solo per gli animali ma anche per le persone. Vi sarebbe un sospettato ma, per ora, le forze dell’ordine e gli organi della Procura di Bergamo proseguono le indagini con cautela.

Il referto medico è stato inviato al servizio veterinario di Bergamo, al sindaco di competenza, ossia quello di Gazzaniga, e il materiale rinvenuto (ossia i bocconi avvelenati) all’istituto zoo profilattico per gli esami e gli accertamenti del caso. Si è in attesa degli esiti delle analisi tossicologiche di laboratorio ma è fuor di dubbio l’origine dell’avvelenamento nei suoi effetti sugli organismi animali.

In passato episodi analoghi si sono verificati in zona e, in qualche caso, hanno avuto come conseguenza la morte degli animali. Nelle ultime due circostanze ai cani è andata meglio ma rimane sempre l’alto rischio che oltre agli animali anche delle persone, soprattutto i bambini, vengano a contatto con le esche avvelenate, con danni per l’organismo.

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