«Vogliamo passare le feste in famiglia»
Il presidio entra a Oriocenter - Foto

Dalle 9 di lunedì 27 novembre i lavoratori di Oriocenter, a Orio al Serio, stanno presidiando l’ingresso al centro commerciale per protestare contro le aperture natalizie. Alle 11.30 i lavoratori sono entrati nella galleria di negozi.

Sono entrati intorno alle 11.30, un corteo per il centro commerciale: circa un centinaio con le bandiere sindacali e i megafoni per chiedere di rivedere la posizione di Oriocenter in merito alle festività. «Vogliamo trascorrere le feste con le nostre famiglie» è l’appello rivolto alla direzione con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uitucs Uil che hanno chiamato a raccolta tutti i lavoratori di Oriocenter per lunedì 27 novembre.

«Neanche l’Atalanta gioca a Natale….perché io dovrei lavorare». Questa domanda, stampata su uno striscione, ha accompagnato tutta la giornata davanti a Oriocenter. Più di 1000 lavoratori hanno partecipato, «a turno», al presidio di lunedì davanti al centro commerciale per protestare contro la decisione del mall orobico di effettuare aperture anche durante le festività natalizie e di capodanno. Oltre ai dipendenti dei 280 negozi di Oriocenter, all’iniziativa hanno portato solidarietà decine di lavoratori degli altri grandi centri della provincia (Due Torri, Curno, Seriate), rappresentanti della grande distribuzione (Esselunga, Carrefour, Auchan) e alcuni rappresentanti di forze politiche, dal Pd a Sinistra Italiana, da Rifondazione a Articolo 1.

Il presidio ha avuto anche un risvolto a sorpresa, con «l’irruzione» dei lavoratori con bandiere, striscioni e magliette dedicate all’occasione nelle gallerie di Oriocenter, portando informazione ai clienti presenti, «perché è Natale per tutti, e tutti dovrebbero dedicarsi agli affetti e al riposo, e nessuno deve essere obbligato a lavorare durante festività di questa importanza», hanno detto i segretari generale di Filcam Fisascat e Uiltucs provinciale (Mario Colleoni, Alberto Citerio e Maurizio Regazzoni).

«C’è tanta rabbia, tanta delusione per questa decisione – proseguono i sindacalisti. Orio fa sempre da apripista e con questa intenzione pone la questione del lavoro festivo già dall’anno prossimo. Vogliamo fermare questa follia che pesa su lavoratori e negozianti, e alla lunga peserà anche sui clienti, in termini di aumento dei prezzi. Un equilibrio migliore è possibile: non ci fermiamo qui metteremo in campo ulteriori azioni, convinti che rivedere questa decisione è senz’altro possibile». Intanto, prosegue all’interno del Centro Commerciale la raccolta firme, che ha superato la quota di mille lavoratori aderenti alla petizione.

«Non è ancora arrivato il momento dello sciopero – dicono Mario Colleoni, Alberto Citerio e Maurizio Regazzoni, segretari generali delle categorie del commercio di Cgil, Cisl e Uil -: compito del sindacato è quello di tentare tute le strade possibili per il dialogo e alla ricerca del risultato. Quella dello sciopero è l’ultima ratio, alla quale non rinunciamo, ma che vorremmo spendere nelle forme e nel momento migliore. Intanto, riteniamo utile proseguire la ricerca del confronto con la proprietà e con i negozi, oltre a continuare a incontrare i lavoratori e ascoltare le loro esigenze: questa di lunedì 27 è l’occasione per tutti di dimostrare la convinzione delle proprie posizioni e segnalare alla proprietà la forza dei lavoratori».

http://www.ecodibergamo.it/videos/video/oriocenter-la-protesta-entra-nel-centro_1034748_44/

Questa è l’iniziativa: «È ora di spendere un’ora del tuo tempo», slogan dei sindacati che sono all’esterno dell’Oriocenter dalle 9 di mattina fino alle 18 del pomeriggio e stanno «accogliendo» tutti i lavoratori che un’ora prima di entrare al lavoro o un’ora dopo l’uscita, vogliono raggiungerli per manifestare contro la decisione di effettuare le aperture natalizie così come prospettate dalla proprietà. alle 11.30 l’ingresso con un corteo tra i negozi del centro commerciale.

Nei prossimi giorni sarà inviata la richiesta ufficiale di poter accedere all’assemblea degli esercenti per esporre la posizione di lavoratori, lavoratrici e sindacati.

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