Polemica sui parcheggi rosa di Pontida
Il dietrofront del Comune:no distinzioni

«I parcheggi rosa sono destinati a tutte le mamme e le donne che aspettano un bambino. Senza alcuna distinzione» . Arriva il dietrofront dal Comune di Pontida.

«Domani (giovedì, ndr) il primo atto sarà la modifica del regolamento. I parcheggi rosa sono destinati a tutte le mamme e le donne che aspettano un bambino. Senza alcuna distinzione» . Lo affermano il sindaco di Pontida Luigi Carozzi e il segretario provinciale della Lega a Bergamo Daniele Belotti.

Ha infatti destato scalpore il nuovo regolamento comunale «per la disciplina della sosta nei parcheggi riservati alle donne gestanti e alle donne puerpere» approvato dal Consiglio comunale di Pontida il 2 settembre scorso. In particolare le riserve sono scoppiate attorno alla premessa, dove si legge che «l’Amministrazione Comunale intende con il presente regolamento comunale promuovere il sostegno alle famiglie naturali, formate dall’unione di un uomo ed una donna a fini procreativi, nucleo fondante della società civile, favorendo la sosta della donna pontidese in fase di gestazione o di puerperio in apposite aree loro riservate, riconoscendo l’essenziale funzione familiare della donna nella maternità».

Il Comune è retto dal sindaco leghista Luigi Carozzi, ora in un ciclone di polemiche che arrivano da più fronti. In sostanza il regolamento introduce i parcheggi rosa discriminando però le donne in base alla loro nazionalità e orientamento sessuale. «Un parcheggio riservato ad alcune mamme e vietato ad altre. Ma una mamma è una mamma, che sia svizzera, cinese o africana. Il resto è schifo e vergogna. Con queste persone e queste idee, quale sarà il prossimo passo? I posti “riservati” sull’autobus? Le scuole separate per gli stranieri? Il divieto di matrimoni misti? Bisogna dire basta e bisogna dirlo ad alta voce» ha dichiarato il consigliere regionale del Pd Jacopo Scandella. Un commento arriva anche da Maurizio Martina: «Ma fino a dove vogliono spingersi alcuni nella ricerca esasperata di provocazioni intolleranti e razziste che ricordano le peggiori pagine della storia? Dove vogliono portarci? Ai posti riservati sui bus? O al divieto d’ingresso nei negozi per alcune razze? Sono cose che fanno rabbrividire e purtroppo sono cose vere. Sembra che la storia non abbia insegnato nulla a certe persone e noi non possiamo sottovalutare tutto questo. Stanno emergendo estremismi che non possono essere banalizzati. Si ritiri subito questo provvedimento vergognoso».

«Pensavo fosse un pesce d’aprile, ma siamo a settembre - ha dichiarato Antonio Misiani, deputato del Pd -. Battute a parte, la notizia comparsa oggi dell’approvazione da parte della giunta di Pontida di un regolamento che introduce i “parcheggi rosa” discriminando però le donne in base alla loro nazionalità e orientamento sessuale provoca un misto di indignazione e vergogna. Crediamo che l’amministrazione di Pontida farebbe meglio a occuparsi dei problemi veri di quella comunità, risparmiando ai cittadini di Pontida la pessima pubblicità e l’imbarazzo provocato da una scelta demenziale e palesemente illegittima come quella assunta dall’amministrazione. Ci auguriamo che la delibera in oggetto venga al più presto ritirata, sollevando dal suo incarico l’assessore proponente».

Parla di inciviltà Elena Carnevali, deputata Partito democratico: «A pochi mesi dalla pacifica e colorata manifestazione antirazzista che ha riempito le pagine dei giornali anche nazionali, Pontida torna a far parlare di sé per qualcosa di decisamente meno felice: un provvedimento dell’amministrazione leghista che, oltre ad essere discriminatorio e offensivo, finirà per pesare sulle tasche dei contribuenti. Il regolamento comunale per la gestione dei parcheggi, che prevede permessi gratuiti per le donne in gravidanza ma solo se “appartenenti ad un nucleo familiare naturale e cittadine italiane o di un paese membro dell’Unione europea”, non è una semplice azione folkloristica o di propaganda messa in campo da un partito che sull’avversione per il diverso (e spesso per il più debole) ha fondato tutta la sua strategia: qui abbiamo superato, oltre alla soglia della decenza, anche quella della civiltà. Solo un’ideologia cieca può pensare di distinguere tra mamma e mamma, di valutare meno i dolori o i disagi di una donna in stato di gravidanza in base al colore della pelle o allo stato di famiglia, di dispensare i diritti in base a criteri che la Costituzione italiana respinge e ripudia. Proprio per questo un provvedimento di questo tipo non può che crollare di fronte al primo ricorso. Possibile che la Lega non sappia trovare un modo migliore per spendere i soldi dei contribuenti che non utilizzarli per difendere scelte discriminatorie e aberranti?».

Un comunicato stampa anche dalla Sinistra italiana con Nicola Fratoianni: «Insomma a Pontida, secondo la giunta leghista, i parcheggi rosa sono vietati a famiglie extracomunitarie e coppie di donne. Poiché è una palese violazione dell’articolo 3 della Costituzione della Repubblica Italiana mi aspetto nelle prossime ore una vigorosa e ferma reazione del Viminale e del Prefetto di Bergamo». E poi: «La discriminazione dei parcheggi rosa è agghiacciante e va condannata con fermezza. Dopo i parcheggi rosa ci aspettiamo che le amministrazioni leghiste si adoperino a creare bagni separati per gli extracomunitari, posti in piedi sugli autobus per i gay oppure le strisce verdi per parcheggi per i soli padani doc. È ora di finirla, ne abbiamo abbastanza di discriminazioni, la Lega non può riportare la lancetta della Storia a un Medioevo che nessuno rimpiange. Chiediamo al sindaco di scusarsi e di revocare immediatamente quel regolamento. In caso contrario siamo a disposizione dei cittadini di Pontida discriminati per eventuali ricorsi visto e considerato che il regolamento adottato è palesemente illegittimo e incostituzionale», così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia.

«Qui si sfiora la comicità, se non fosse che c’è poco da ridere visto che i contenuti del testo sono apertamente e profondamente discriminatori» così Luisella Gagni, responsabile delle Politiche di genere, e Orazio Amboni, responsabile del Dipartimento Migrazioni della CGIL di Bergamo, commentano il bizzarro «Regolamento Comunale per la disciplina della sosta nei parcheggi riservati a gestanti e puerpere», pubblicato sul sito web del Comune di Pontida. Il testo esclude in maniera inequivocabile mamme non etero e di paesi extra UE dal diritto di parcheggiare la propria auto in appositi spazi riservati, contrassegnati da strisce rosa.

«È chiaro a tutti che il peso discriminatorio di questa misura ricade, ancor prima che sulle donne escluse dal diritto, sugli stessi nascituri e neonati esclusi. Insieme ad Asgi, Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione, e con la Cooperativa Ruah, un minuto dopo averlo letto on line, come Cgil abbiamo dato mandato a uno dei nostri legali di impugnare i contenuti del Regolamento davanti al Giudice Civile competente per le questioni di discriminazione» proseguono i due sindacalisti.

Durissimo il commento del senatore del Pd Franco Mirabelli: «Pensavamo di averle viste tutte dalla Lega, e invece. Arriva ora a Pontida il parcheggio rosa per mamme, ma solo componenti di una famiglia naturale e non extracomunitarie. Quindi le madri etero, italiane e sposate ne hanno diritto, mentre le altre no. Viene da chiedersi se le “terrone” trasferite ne abbiano titolo, o che fine faccia il permesso se il marito sparisce. Un’altra perla di cultura e civiltà da una forza politica che aspira pure al governo del Paese. Il sindaco ritiri un provvedimento becero».

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