Emergenza epative
un piano nazionale

Dati precisi sull'epidemiologia, un accesso diffuso alle cure su tutto il territorio nazionale e soprattutto lo stanziamento di fondi ad hoc: sono questi i cardini principali del Piano Nazionale per la Lotta alle Epatiti Virali (PNLEV).

Dati precisi sull'epidemiologia, un accesso diffuso alle cure su tutto il territorio nazionale e soprattutto lo stanziamento di fondi ad hoc: sono questi i cardini principali del Piano Nazionale per la Lotta alle Epatiti Virali (PNLEV).

Se ne è parlato all'incontro "Epatiti virali. Screening e accesso alle cure. Un Piano nazionale per sconfiggere la malattia", promosso da ACE (Alleanza Contro l'Epatite) per fare il punto sullo stato dell'arte del Piano in un contesto di cambiamenti politici ed istituzionali, di fronte a tutti gli attori chiave del Sistema Sanitario Nazionale.

"Ad oggi la nostra priorità è inserire l'emergenza creata dalle epatiti virali croniche nel Piano Sanitario Nazionale. Il gruppo di esperti ha lavorato per oltre un anno ad un Piano Nazionale Epatiti ed ora necessitiamo dell'approvazione del Ministero della Salute e del conseguente finanziamento, tramite lo stanziamento di fondi specifici per le attività previste. - afferma Ivan Gardini, Presidente Comitato EpaC -. Questa è l'occasione per ribadire ancora una volta l'urgenza di un Piano strategico, condiviso con le regioni, alla luce della risoluzione OSM 63.18 e in considerazione dell'emergenza epatiti virali che tutt'oggi sussiste in Italia".

Il nostro è il paese europeo occidentale con il maggior numero di HCV positivi e detiene il triste primato di mortalità in Europa per tumore al fegato. I dati attuali danno una prevalenza per l'HCV superiore al 3% nei soggetti nati prima del 1950 e più bassa tra i giovani, seppure pratiche come tatuaggi e piercing comportino il rinnovarsi del rischio. Si tratta però di studi risalenti a 10 anni fa e realizzati solo in alcune regioni italiane.

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