Sicurezza alimentare
Ats in campo su molti fronti

Nella Provincia di Bergamo operano circa 13.300 «industrie alimentari», esercizi ed impianti che producono, trasformano, conservano, distribuiscono e somministrano sostanze alimentari per il consumo umano.

Il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria ed il Dipartimento Veterinario dell’Agenzia di Tutela della Salute (Ats) di Bergamo, si occupano di controllare tali attività nel campo della sicurezza alimentare. La crescita dell’interesse nei consumatori verso la salubrità degli alimenti, ha indotto la Commissione Europea e il Ministero della Salute a considerare come priorità il raggiungimento degli standard più elevati possibili di sicurezza alimentare.

Le norme in vigore

La normativa di riferimento, infatti, ha progressivamente posto l’accento, con esplicite disposizioni introdotte nelle norme comunitarie raccolte nel «Pacchetto igiene», sulla chiara responsabilità dell’operatore del settore alimentare (tecnicamente individuato come «Osa») nel garantire la sicurezza alimentare delle proprie produzioni. Parallelamente l’attività degli organi di controllo si è andata sempre più orientando verso la valutazione dell’autonomia e della capacità, da parte delle singole ditte, di gestire il processo produttivo, di intervenire rispetto alle non conformità rilevate e di assicurare le previste garanzie igienico sanitarie. Si tratta di un approccio nuovo, sia per l’Osa sia per gli organi di controllo. Le attività di verifica a cura dei Dipartimenti Medico e Veterinario dell’Ats vengono svolte secondo modalità stabilite dal Regolamento della Comunità Europea 884/ 2004 e sulla base di procedure standard redatte da Regione Lombardia, per garantire l’omogeneità dei comportamenti dei professionisti in campo quotidianamente per verificare e garantire la sicurezza alimentare. In primo luogo, i controlli vengono effettuati tramite ispezioni, ossia verifiche impreviste presso le industrie alimentari, per accertare il rispetto della normativa vigente.

Verifiche sul posto

Una seconda fase, poi, prevede un audit, ossia una verifica sul posto, preordinata e concordata con l’Osa, volta ad accertare la capacità di quest’ultimo di garantire autonomamente il continuo monitoraggio e la salubrità delle proprie produzioni. A supporto delle attività tradizionali vengono anche effettuati controlli di laboratorio, circa 2.000 ogni anno, per la ricerca di eventuali contaminazioni delle matrici alimentari di tipo microbiologico, chimico o fisico. In caso siano riscontrate delle irregolarità o delle non conformità, lo stesso Regolamento CE 882,/2004, all’art. 54, disciplina il comportamento da adottare, con l’obiettivo che l’Osa stesso ponga rimedio alle situazioni di criticità. Nel decidere l’azione da intraprendere nei confronti dell’Osa e della sua attività produttiva, l’Ats tiene conto della natura della non conformità, della sua gravità e della storia pregressa dell’attività in oggetto. Naturalmente anche la chiusura o la sospensione dell’attività sono fra i possibili provvedimenti da adottare e vengono messi in atto laddove non esistono le condizioni igienico-sanitarie strutturali e funzionali minime adeguate a garantire la sicurezza alimentare, nonchè qualora sia evidente l’incapacità dell’operatore di tenere sotto controllo il proprio processo produttivo. In parallelo a questa attività di sorveglianza, il Dipartimento Veterinario di Ats Bergamo garantisce il controllo sistematico di tutti gli animali (bovini, suini, equini, ovini, caprini, pollame) e delle carni da questi derivate tramite l’attività ispettiva ante e post mortem negli impianti di macellazione.

Non solo controlli

È bene sapere, comunque, che la sicurezza alimentare non è garantita esclusivamente attraverso le attività istituzionali programmate. I due Dipartimenti di Prevenzione dell’Ats intervengono, infatti, anche in tutte le situazioni di emergenza. Nel caso di intossicazioni alimentari, ad esempio, tecnici incaricati scendono immediatamente in campo per individuarne la causa, bloccarne subito gli effetti avversi, prevenirne il ripetersi e adottare i provvedimenti del caso.

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