Camminare sui tacchi, che impresa
In una giornata si scoprono tutti i segreti

Un’impresa titanica? Per moltissime donne sì, per altre è un gioco da ragazzi, ops, ragazze. Un corso, comunque, ora svelerà tutti i segreti.

Si intitola «Belle sui tacchi» ed è un workshop per imparare a camminare con i tacchi alti grazie ad una modalità d’apprendimento corporea innovativa, che permette di muoversi con eleganza e comodità anche con i tacchi alti. La giornata di «lavoro»è stata ideato da Valentina De Giovanni, insegnante del Metodo Feldenkrais, e si terrà sabato 1° aprile, dalle 10 alle 16.30 in via Longuelo 146 presso ASD Movimento.

«”Belle sui Tacchi” è una vera e propria modalità d’apprendimento corporea innovativa che permetterà di muoversi con comodità anche con i tacchi. Per molti anni - spiega Valentina De Giovanni, insegnante del Metodo Feldenkrais a Bergamo - non sono mai salita sui tacchi. Ero intimorita dalla scomodità di camminare sulle punte. Ma a quale donna non piace sentirsi più slanciata e femminile? Ho lavorato su di me utilizzando le strategie e le lezioni dei miei corsi per camminare elegantemente anche senza ballerine. Prima di tutto è importante che la camminata sia fluida e che non ci sia alcuno sforzo. È veramente inutile soffrire».

Durante il workshop si imparerà a sfruttare al meglio la propulsione del piede a terra, mantenere l’equilibrio senza irrigidirsi per stare comode sullo stiletto. Sarà via via sempre più chiaro come la percezione di se stessi è determinante per la postura e per il modo in cui ci si muove. «”Belle sui tacchi” è il primo programma che si basa sul Metodo Feldenkrais per aiutare le donne a migliorare la postura e la camminata. Portare la percezione al proprio corpo a ciò che accade quando ci muoviamo in un’ottica completamente nuova sviluppa la consapevolezza di sé e dei propri gesti. La postura non migliora correggendola con la forza di volontà. A tutti noi è capitato che ci dicessero o ci dicessimo “Stai dritto!”. Per un attimo teniamo la schiena eretta ma un po’ rigida, le spalle indietro, il mento in su. Tutto a discapito del respiro che diventa corto e si ferma al petto, poi si ritorna alle posizioni abituali» dice Valentina. E continua a spiegare: «La postura migliora perché si offre al proprio corpo, al proprio sistema nervoso un’alternativa. Si offrono nuove possibilità di movimento, per scegliere cosa è più funzionale. Si superano così contrazioni e fatiche di cui neppure ci accorgevamo».

Per info: 348/54 013 89 [email protected]

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