«Dare forma all’amore»
Ecco gli anelli di Camilla

Sculture arricchite da fili e reti, installazioni e performance. Ma anche croci che portano con sè promesse e preghiere e anelli che spiegano storie di vita, amori e nuovi progetti. Poliedrica Camilla Marinoni, è un po’ una «costruttrice» dei sogni: con la sua matita e le dita che modellano la cera prende forma la storia di chi a lei si affida per un gioiello speciale come possono essere le fedi nuziali.

Solare e positiva, ha 37 anni e nei suoi anelli è racchiuso tutto il suo percorso espressivo: è partita da Borgo Santa Caterina, neanche farlo apposta il Borgo d’Oro per eccellenza, un tempo base di orafi e artisti, ha un sorriso che apre orizzonti e mani sempre in movimento che mostrano disegni e preparano nuovi racconti: «“Nasco” in Brera come scultrice - si presenta -, mi sono messa a studiare anche Scienze religiose in Città Alta e sono specializzata in Arte e Antropologia del Sacro all’Accademia di Belle Arti di Milano. Perché? Volevo capire la Bibbia, tutti i simboli che si raccontano nelle sue pagine». Ma non solo: il suo percorso è fatto anche di tanti altri «pezzi» che finiscono per fondersi, proprio come i metalli che oggi danno forma ai suoi anelli: «Creo installazioni artistiche, lavoro la ceramica, ho anche lavorato come educatrice, insegnante e restauratrice: cammini paralleli che in molti casi si intrecciano».

Nel 2003 la nipotina Sofia riceve il Battesimo: «Ho disegnato la mia prima croce e ho scoperto l’affascinante mondo della fusione a cera persa». Moderna, emozionale, capace di dare corpo ai sentimenti, non si fa trovare impreparata Camilla: «Due incontri determinanti hanno forgiato il mio percorso: Gabriella Sacchi, nota ceramista che mi ha aperto al mondo delle argille, e don Omar Valsecchi con cui ho realizzato l’arredo liturgico della Cappella dei Quattro Elementi dell’attuale oratorio di San Paolo d’Argon».

Nel 2006 i primi anelli nuziali e quattro anni fa l’avvio ufficiale del progetto «MioeTuo», dedicato alle coppie: «Avevano una linea scavata nel mezzo - ricorda -: “MioeTuo” nasce dalla relazioni e dalla capacità e desiderio di sapersi distinguere. Creare questi anelli significa trovarsi davanti alla storia di una coppia: entri nella loro vita, nei ricordi, scopri i sogni, anche i dolori e le difficoltà. Capisci chi sono dal modo in cui dialogano e si ascoltano l’uno con l’altro».

Perché la vita è proprio come il cerchio di queste fedi, che portano segni, scritte, simboli: «Addirittura il tracciato del battito cardiaco, che una coppia mi ha chiesto di incidere al posto di nomi e date». Dalla cera all’oro, ma non solo: «La scelta del materiale è personale». Come quegli anelli che, posti uno sopra l’altro, compongono una scritta: «Anelli in cui linee incise continuano a coincidere». E lo si capisce subito: «Non sono solo gioielli: si riempiono di parole, di simboli e significati» spiega ancora Camilla. Dentro quel cerchio paure e debolezze, aspettative e l’amore di una coppia che la cera abbraccia e racconta nella sua bellezza».

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