La ceramica diventa gioiello
E l’architetta cambia mestiere

Architetta e designer, si è inventata una linea di gioielli partendo dal fatto a mano.E dalla ceramica.

Il disegno industriale è sempre stato il suo pallino e, dopo anni da architetto, è passata dagli oggetti per arrivare ai gioielli. Silvia Guarnieri ha 44 anni e Stezzano ha raggiunto il suo obiettivo: avviare una linea che porta il suo nome e che racconta tutto il suo amore per il disegno su piccola scala. «Sono sempre tornata sull’oggetto, con la necessità di pensare e progettare qualcosa che si vedesse su tutti i lati - spiega -. Ho collaborato con diverse aziende come Poltronova, Dem, Effepi, per le quali ho disegnato arredi, casalinghi, rubinetterie. In questo percorso ho avuto il piacere di confrontarmi con materiali e prodotti molto diversi tra loro, un percorso che mi ha portato a una continua ricerca espressiva e sempre più al desiderio di ritornare ad una dimensione più artistica». Nasce così un anno fa la prima linea di gioielli: «Volevo controllare l’intero processo progettuale e ho aperto un laboratorio dove lavoro la porcellana - spiega Silvia -. La scelta di questo materiale è avvenuta in modo naturale: mi dà la possibilità di esprimermi in modo manuale e diretto, agendo fisicamente sulla materia».

Dopo un corso dal ceramista Luca Pedone, Silvia ha trovato il suo linguaggio: «È una strada appena imboccata e in continua evoluzione, ma nei miei progetti c’è la volontà di trasformare l’autoproduzione in una realtà più strutturata, riuscendo a collaborare con le firme della moda».

Lavorando la ceramica cerca l’armonia e la bellezza, in una produzione manuale: ci sono allora i Rolling ( su silviaguarnieri.eu le collezioni), perle in porcellana in vari colori e dimensioni, che variamente assemblate danno origine a pezzi diversi, colorati e giocosi, e c’è la linea Sweetly Rebel, una linea a cui la bergamasca crede molto: «Rivendica la forte identità dell’essere. In questo momento storico particolare, in cui il corpo femminile e maschile viene spesso mercificato, ho voluto creare un prodotto per ribadire l’integrità ed il valore della persona». Per riflettere sul «senso di sé» anche attraverso un gioiello, sulla consapevolezza del proprio modo di essere e del proprio valore. Attraverso la porcellana, «dura, bianca, pura e pregiata, ma anche difficile». Una sfida, che Silvia prende come parte di un percorso: «Del fare a mano, arrivando all’essenza delle cose, raccontandosi con un gioiello».

© RIPRODUZIONE RISERVATA