L’uomo contemporaneo?
Street e attento all’ambiente

Dagli anni Cinquanta ad oggi, ogni anno e per quattro giorni, Firenze ospita alla Fortezza da Basso una tra le più importanti manifestazioni fieristiche, espressione dell’evoluzione mondiale della cultura, del gusto e dell’apparenza.

Una manifestazione d’eccellenza durante la quale vengono presentate le ultimissime novità della moda maschile per la prossima primavera/estate 2018. Pitti Immagine, con le sue proposte, rappresenta un punto di riferimento per l’uomo moderno abituato a vivere il suo stile e a porre la sua identità al di sopra di ogni altra cosa.

Una moderna valorizzazione comunitaria della bellezza, ben espressa nei padiglioni di Boom e Pitti Blooms.Tutti all’insegna dei fiori, tema di questa edizione. L’uomo Pitti si tiene stretto il guardaroba classico ma al contempo, infatti, ama rivisitarlo a modo suo. È dunque sempre in giacca quest’uomo dei giorni nostri, ma - come un moderno dandy alla Baudelaire - sa come fare la differenza.

Ecco quindi il ritratto dell’uomo Cucinelli, in cui questo capo spalla fa gioco forza, sfidando il classico e puntando sul colore. Di base una tinta cammello, un po’ safari, sulla quale si staglia una palette alla maniera di Gauguin di colori densi e pastosi, quali il viola e l’arancione. Un’espressione che è un connubio tra arte e moda, già rafforzato dall’apertura della mostra al Museo Effimero della Moda, curata da Olivier Saillard in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e Palais Galliera.

La giacca si abbina al bermuda con IKIJI che si ispira alla celeberrima onda di Katsushika Hokusai, stampandone il motivo a caldo sul tessuto attraverso matrici in legno. Nato in uno dei 23 «quartieri speciali» di Tokyo, il brand coniuga il tradizionale stile giapponese con il periodo Edo, quella fase della storia del Giappone in cui i Samurai detenevano il massimo potere militare. Da ciò la creazione di pantaloni ispirati all’indumento tradizionale giapponese originariamente indossato dai temibili combattenti.

In fiera la percezione è quella dell’internazionalità, da sempre parola chiave di Pitti Uomo e avvalorata ancora di più da Pitti Discovery il cui focus sono le nuove etichette emergenti australiane tra le quali emerge un giovanissimo Lukas Vincent (Exinfinitas) e la sua dandy surf culture, con una collezione a favore di un fit unisex.

Il percorso all’interno delle tendenze uomo prosegue con la sezione Urban Panorama, dedicata alla nuove interpretazioni di una moda che combacia con il metropolismo e che coniuga la praticità con l’alta sartoria, per un uomo impeccabile anche quando pedala in bicicletta. In una sintesi di colori e materiali ricercatissimi, cresce l’attenzione allo street-wear.

Ricerca e innovazione sono poi al centro del progetto di Herno che dal 1948 volge uno sguardo al futuro. Estremamente funzionale, minimal e molto urbana, è la nuova collezione presentata con al centro la nuova Herno Laminar Bike, una capsule di sei pezzi termonastrati, anti-vento, anti-acqua e traspiranti ma anche propri di una filosofia eco-friendly, all’insegna di un’azienda da sempre attenta all’ambiente.

Un cocnetto molto sentito al Pitti e sposato per esempio anche dal brand Siviglia - che già nella scorsa edizione aveva trattato i suoi jeans con soli prodotti naturali - e da Cupro, che punta l’attenzione anche sullo smaltimento dei capi, prevenendo lo spreco e salvaguardando la fibra che ritornerà all’ambiente. Parlare di moda sostenibile é infatti importante e un tema sempre più contingente: basti solo pensare che l’industria della moda è la seconda più inquinante dopo quella del petrolio.

Martina Brancatelli

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