«Vestiti e vivi ciò che sei»
Flamingo compie 10 anni

La storia di Daniela Chignoli, per tutti «Flaminga»: dalla moda fino al complemento d’arredo per progetti personali e ricerca per una donna «indipendente, ribelle e felice».

Prima arriva il sorriso, quella massa di capelli neri e arruffati. E poi ci si accorge degli occhi chiari dietro gli occhiali da gatta e quelle due ciliegie rosse tatuate sul polso che fanno pendant col rossetto. Un mondo di colori e di bellezza Daniela Chignoli, lei che si schernisce dietro un fenicottero rosa che è il suo simbolo, amuleto, porta fortuna. E abbassa lo sguardo. Poi lo rialza, sorride di nuovo e festeggia i suoi primi dieci anni. Come una ragazzina, come una quarantenne che nei 10 anni di Flamingo, il suo mondo più che il suo negozio, ci ha messo l’anima.

Flamingo è tutta lei, con la sua evoluzione: da vetrinista a responsabile di un negozio del centro cittadino, fino alla decisione nel febbraio del 2008 di aprire un piccolo spazio al 18b di piazza Pontida. Sotto i portici, gli infissi verde acqua e quel mondo fantasioso in cui spuntano righe e pois, colori accesi, ceramiche e cappelli, calze e borsette, scarpe e piatti. E fenicotteri rosa. «Mi chiamano Flaminga, e mi diverte» dice lei che ha realizzato un sogno: «Quello di creare a Bergamo, la mia città che amo, lo spazio che cercavo nei miei viaggi». Niente griffe altisonanti, «tanta ricerca per linee emergenti, nuove produzioni, uno spiccato bisogno di artigianalità» spiega.

È partita con l’abbigliamento, nuovi brand emergenti anche bergamaschi, e pian piano il mondo di Flamingo si è fatto sempre più «determinato» e «determinante» per un mondo che cerca nuove tendenze e stili: «Io non faccio tendenza - specifica per bene -, ho solo acquisito la mia identità e sicuramente anche più sicurezza, andando a riaprire quella agendina che negli anni ho riempito di idee, indirizzi, brand da contattare – racconta -. E così ho allargato il mio mondo all’arredamento e ai complementi di arredo». E a linee create da lei e per lei: «Prima “Mon Petit Monde”, il mio piccolo mondo – spiega -. Sono collane e bracciali che assemblo con pezzi unici da tutto il mondo: originali, artigianali, che unisco ispirandomi alle sensazioni dell’attimo che vivo».

Perché Flamingo è la «donna che vuole essere se stessa – spiega -. “Vivi ciò che sei” è il mio mood, il mio obiettivo e l’espressione di quello che il mio spazio racconta». Ossia: «Una donna libera, indipendente, anche ribelle e capace di osare, ma soprattutto che non ha paura di mostrare ciò che è e per questo è felice». Anticonformista in un mondo «tutto spesso troppo uguale, dove c’è la tendenza a essere tutti troppo uguali». Ed ecco che i suoi bijoux sono tutti diversi, così come la linea di stoviglie vintage che ha selezionato per Flamingo e che vuole essere un «modo per custodire emozioni e ricordi, da portarsi a casa, in un nido in cui coccolarsi un po’». Per volersi bene un po’ di più, forse, come con la collezione di bracciali «Promemoria» creati in ottone con la collaborazione di un artigiano: «Materiale di riciclo, dai tubi idraulici nasce questa linea tagliata e incisa a mano». Basta leggerli: «Avrò cura di me», «Lascia andare», «Sei tu», «Ci vuole cuore». I bracciali sono appoggiati su un tavolo mentre Flamingo si prepara al prossimo autunno: «Sarà un gioco di fantasie da abbinare tra loro, sarà avvolgente» anticipa. Espressione di una ricerca continua che arriva dall’arte e dall’artigianato, i viaggi, un mondo di creativi che Daniela frequenta, scopre, incontra in giro per l’Europa ma anche attraverso il Web dove il suo mondo ha dispiegato le ali: «È stata una scommessa vinta iniziata 3 anni fa».

C’è flamingobergamo.it con un sito e-commerce che sta funzionando molto bene, ma c’è anche Mysticflaminga7 che in Instagram è il suo specchio, con una sincerità e determinazione che fanno la differenza, tanto da comparire nelle guide che fanno tendenza, consigliata dalle rubriche di moda ma anche dalla Lonely Planet Lombardia, a caccia di mondi alternativi e stimolanti. «Un nuovo stimolo? Che Flamingo possa diventare itinerante, di in città in città» sorride ancora, questa volta solo con gli occhi. C’è bisogno di dire poco, a volte basta poco. Basta un fenicottero, nell’eleganza del suo slancio, nella pulizia delle sue forme. «Credo che dieci anni siano il racconto di un pezzo di vita durante il quale ho imparato che si deve avere fiducia e tenacia. Si debba dire grazie e raccontare quello in cui si crede. C’è la fatica. C’è la gioia di sentirsi amati e di amare ciò che si fa. Senza rincorrere i sogni, ma imparando a viverli». A prescindere dai gusti, dai colori, dalle tendenze del momento. Si ritorna sempre lì: «Vivi ciò che sei». Daniela ci sta riuscendo benissimo.

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